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  • Super Perisic fa volare l'Inter e Inzaghi: stavolta il successo è meritato, e ora la pressione è tutta sul Milan

    Super Perisic fa volare l'Inter e Inzaghi: stavolta il successo è meritato, e ora la pressione è tutta sul Milan

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    L’Inter è ripartita. E stavolta il successo sul Verona è ampiamente meritato, perché non arriva dopo un discusso rigore, con appena un tiro in porta, come una settimana fa sul campo della Juventus. I gol sono stati due, di Barella e Dzeko, ma potevano essere molti di più, se Montipò non avesse negato più volte il terzo, specialmente nel finale quando devia sul palo la conclusione di D’Ambrosio, subentrato a De Vrij. Un panchinaro di lusso, come Correa che ha sostituito lo squalificato Lautaro e Dimarco che inizialmente ha rilevato Bastoni. A di là del rendimento dei singoli, titolari o riserve, l’aspetto più importante del successo nerazzurro è rappresentato dall’approccio alla partita, il migliore possibile per tornare a puntare allo scudetto. La squadra di Inzaghi, infatti, gioca un primo tempo all’altezza del suo girone d’andata, aggredendo il Verona prima e dopo essere passata in vantaggio.

    PRESSIONE SUL MILAN - Adesso che il distacco dalla vetta è di appena un punto, a prescindere dal recupero con il Bologna, tocca al capolista Milan rispondere sul campo del Torino alla pressione degli inseguitori nerazzurri, ai quali si può muovere soltanto un appunto, quello cioè di avere concesso troppe occasioni da gol agli avversari nella ripresa. Il Verona, con il lutto al braccio per la scomparsa di Emiliano Mascetti, il d.s. dello storico scudetto del 1985, sfiora infatti più volte la rete nel secondo tempo, anche se ciò non basta per mettere in dubbio la legittimità del successo dei nerazzurri.

    SUPERISIC - E’ Ivan Perisic il grande protagonista della partenza sprint dell’Inter, perché il croato entra nelle azioni dei due gol che decidono la partita. E’ suo anche il primo tiro in porta, che Montipò devia in angolo allungandosi a fil di palo dopo 18’. Il portiere del Verona, di gran lunga il migliore in campo tra i giocatori di Tudor, non può però evitare la rete dell’1-0 per i nerazzurri. Tutto nasce da un passaggio sbagliato di Bessa a metà campo. Perisic è pronto a raccogliere il pallone e a volare verso l’area avversaria allungandolo poi all’accorrente Barella alla sua destra, che calcia alla perfezione di esterno destro firmando lo spettacolare 2-0.

    DOMINIO INTER - Sono trascorsi 22’ e il pericolo di un altro pareggio sembra passato, anche perché l’Inter ha il merito di non rallentare e anzi continua ad attaccare come se fosse ancora sullo 0-0. Montipò è bravissimo a evitare due volte la seconda rete, deviando una conclusione di Correa e poi di Dzeko. A quarto tentativo, però, i nerazzurri raddoppiano. Dimarco batte un angolo dalla sinistra e il solito Perisic corregge di testa, favorendo la deviazione vincente di Dzeko che infila di destro da pochi passi, approfittando della liberà concessagli dalla coppia di difensori centrali Gunter-Ceccherini.

    BRAVO HANDANOVIC - Il Verona, sovrastato nel ritmo, non ci capisce niente, perché i quattro centrocampisti, Faraoni, Ilic, Tameze e Lazovic, vanno a sbattere sul muro attorno a Brozovic, bravo a far ripartite Barella al centro, Dumfries a destra e lo scatenato Perisic a sinistra. E così Handanovic può fare lo spettatore a lungo, fino a quando Simeone che in pratica gioca da solo si inventa un’incursione pericolosa al centro, conclusa con un pericoloso diagonale deviato provvidenzialmente dal portiere nerazzurro. Troppo poco, comunque, per mettere in discussione la superiorità dei campioni d’Italia.

    RISVEGLIO VERONA - Con D’Ambrosio al posto di De Vrij dopo l’intervallo, Skriniar unico titolare rimasto della difesa si sposta al centro. Ma al di là di questa mossa, il secondo tempo sembra diverso rispetto al primo perché il Verona si sveglia e decide di entrare finalmente in partita. Questione di atteggiamento, perché i giocatori sono gli stessi. E così Ceccherini spaventa Handanovic con una conclusione sopra la traversa, ma soprattutto Simeone costringe il portiere nerazzurro a un difficile intervento in due tempi. L’unico vantaggio per l’Inter è rappresentato dagli ampi spazi a disposizione per sfruttare la velocità di Dumfries, che infatti vola sulla destra ma poi calcia sull’esterno della rete.

    PALO D’AMBROSIO - Inzaghi capisce che servono forze fresche e rilancia Gosens al posto di Correra, mentre Tudor prova a inserire un attaccante in più, Lasagna, oltre a Depaoli, richiamando gli ex nerazzurri Bessa e Faraoni. Vidal e Bastoni per Barella e Dimarco sono le nuove sostituzioni per i padroni di casa e proprio due dei quattro arrivati dalla panchina partecipano all’azione più spettacolare dell’Inter che sfiora un gol da applausi. Dzeko apre per Brozovic, svelto a liberare Vidal che di prima allunga a D’Ambrosio sulla sinistra, la cui conclusione viene deviata da Montipò sul palo. Per la verità anche Ilic va vicino al gol, negatogli da un attento Handanovic, ma è un semplice dettaglio che non basta per mettere in discussione il successo dell’Inter, più che mai rilanciata nella corsa verso lo scudetto.

    IL TABELLINO

    Inter-Verona 2-0

    Marcatori: 23’ Barella, 32’ Dzeko.

    Assist: 23’, 32’ Perisic.

    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, de Vrij (dal 1’s.t. D’Ambrosio), Dimarco (dal 21’ s.t. Bastoni); Dumfries, Barella (dal 20’ s.t. Vidal), Brozovic, Calhanoglu (dal 39’ s.t. Gagliardini), Perisic; Dzeko, Correa (dal 14’ s.t. Gosens).

    Verona (3-4-2-1): Montipò; Ceccherini (dal 37’ s.t. Sutalo), Gunter, Casale; Faraoni (dal 17’ s.t. Depaoli), Tameze, Ilic, Lazovic (dal 37’ s.t. Cancellieri); Bessa (dal 17’ s.t. Lasagna), Caprari; Simeone.

    Ammoniti: Dumfries (I), Brozovic

    Arbitro: Livio Marinelli (della Sezione di Tivoli).

    VAR & AVAR: Aureliano, Cecconi.

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