Tassotti punge il Milan: 'Non capisco la politica aziendale. Boban? Con certe problematiche fai fatica a lavorare...'
SU MALDINI - "L'ho sentito, l'ho trovato sollevato. Sheva a Londra ormai è chiuso in casa, anche per lui il golf è off limits. Mi ha detto che ha cercato di allenare i figli per tenersi in forma, ma ha smesso subito perchè non volevano fare quello che suggeriva".
SULLA PANDEMIA - "Cosa si potrebbe non essere preoccupati? Vado a prendere il pane per dieci giorni, aspetto di trovare lo slot per la spesa online anche all'alba. Forse questa esperienza può insegnarci qualcosa di nuovo, solo i nostri nonni o i nostri genitori hanno vissuto il dopoguerra. Stiamo sperimentando una situazione estrema. All'inizio si diceva che fosse poco più di un'influenza, poi ti ritrovi con amici e conoscenti in rianimazione. Si diceva: muoiono solo i vecchi. Ma che discorso è? Gli anziani solo la nostra storia".
SUL MILAN - "Fatico a comprendere la politica aziendale. Se si vuol ripartire dai giovani bisogna dichiararlo e ammettere che per anni ottenere dei risultati sarà difficile. Può avere un senso, però i giovani vanno aiutati. San Siro non è uno stadio come gli altri e lo dice uno che è arrivato a Milano a vent'anni e prima ha giocato all'Olimpico, altro posto che tanto semplice da affrontare non è. A San Siro se sbagli troppo vengono giù cuscinetti e fischi quando va bene. E' complicato. In più, questo Milan arriva da anni di grandi successi e grandi frustrazioni".
SU BOBAN - "Se me l'aspettavo? Sinceramente no, credevo che avessero trovato una stabilità, punti di contatto. Con certe problematiche in società, e la proprietà è cambiata troppe volte, fai fatica a lavorare. Non puoi sbagliare un acquisto, ad esempio, perché il budget è quello che è. Il Milan dovrebbe prima di tutto tentare di tenere i giocatori bravi, Donnarumma, Hernandez e altri. Ma se non si può ripartire nemmeno da lì...".