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  • Tomori: 'Amo il Milan, contento di quello che stiamo facendo. Champions? Magari la vinciamo'

    Tomori: 'Amo il Milan, contento di quello che stiamo facendo. Champions? Magari la vinciamo'

    C'è solo il Milan. Ai microfoni di Dazn Fikayo Tomori ha parlato a 360 gradi, a partire dalla sua amicizia con Tammy Abraham, attaccante del Chelsea: "Sono molto contento per lui. Ci sentiamo praticamente tutti i giorni. Abbiamo iniziato a giocare nel Chelsea che avevo 7 anni e poi siamo arrivati in prima squadra: è lì che vuoi arrivare quando cresci, ma non sai se accadrà mai. Mi ricordo quando ho segnato il primo goal e lui ha segnato una tripletta: è stato il giorno più bello della nostra vita. Tornare al Chelsea con lui? Adesso sto benissimo al Milan, amo il Milan. Ovviamente il Chelsea è stato parte importantissima della mia vita per 15 anni e sono riuscito a realizzare i miei sogni giocando in tutte le competizioni, ma adesso sono molto felice al Milan e sono felice di quello che stiamo facendo; ora abbiamo anche la Champions League e magari possiamo vincerla come ha fatto il Chelsea".

    MILANO - "Sto molto bene qui. È differente rispetto all'Inghilterra: i ritmi sono più rilassati, lì sono tutti sempre di fretta, qui è tutto più tranquillo. Mi piace lo stile di vita italiano: dopo l'allenamento ti bevi un caffe, ti fai una passeggiata tranquillo. Mi ricordo la prima volta che ho visto il Duomo: è stato...  wow! È stato qualcosa di speciale, così imponente, così italiano".​

    NOME - "È di derivazione nigeriana. Il mio primo nome significa 'Dio mi ha riempito di gioia'. È una frase: in Nigeria spesso i genitori scelgono una frase che dia nome al bambino. Mi sento molto nigeriano. Quando ero piccolo i miei genitori mi parlavano in Youruba, il gruppo etnico a cui appartenevo. Il mio cibo preferito è il riso Jollof, una specie di stufato di riso; non so bene come descriverlo, ma è un piatto molto saporito, molto africano, molto forte".

    CANADA - "Quando mia madre aveva 22-23 anni, mio padre si trasferì in Inghilterra e mia mamma fece un viaggio in Canada per vedere un'amica; mio padre andò a trovarla, stavano già insieme a quel punto e sono nato io. Mi sono trasferito da piccolo in Inghilterra, anche se poi tornavo in Canada ogni anno; ho molti amici di famiglia lì: quando penso al Canada mi vengono in mente solo belle cose".

    NAZIONALE - "All'inizio giocavo per il Canada. Ho fatto la prima partita in Messico, poi il marzo successivo contro l'Inghilterra in Inghilterra; c'erano molti miei compagni di squadra e amici, tra cui Aina e Rashford: avevamo giocato insieme il sabato e poi li ho sfidati con la nazionale, e abbiamo anche vinto".

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