Pradè, il tassello 'mancante': il ds senza portafoglio
Ormai da tre stagioni infatti l'ex dirigente giallorosso non ha una posizione salda e prosegue la sua esperienza con rinnovi annuali, una situazione che non lo agevola certamente nella classica programmazione poiché fino ai mesi di maggio-giugno non è mai chiaro se sarà ancora lui o meno il direttore sportivo della Fiorentina. L’unica eccezione con lui fu fatta al momento del suo arrivo, nel giugno 2012, quando ebbe modo di sottoscrivere un contratto biennale: da lì forse la perdita di fiducia da parte della Fiorentina, che però non si è mai tradotta in una separazione, ma in un rapporto che ha continuato a vivere sul filo del rasoio, con un’incertezza costante sullo sfondo. Il diretto interessato si è rimesso anche stavolta ai voleri della proprietà marchigiana che dal 2002 possiede la società gigliata ma rappresenta tutt’ora un punto interrogativo da chiarire per poter approcciare la nuova stagione. L’ultima incognita dato che sulla permanenza delle altre figure (Angeloni escluso) non dovrebbe esserci dubbi: Rogg dovrebbe tornare ad occuparsi maggiormente dell’aspetto commerciale, mentre Pereira manterrà le sue mansioni sul mercato estero.
Ipotesi semmai se ne sono fatte sulla possibile sostituzione di Pradè ed il nome prevalente su tutti è quello di Pantaleo Corvino, già ds viola dal 2005 al 2012. Il suo rapporto col Bologna è in via di conclusione, con un accordo ancora da trovare relativamente alla rescissione, ma l’apprezzamento per il dirigente pugliese è sempre rimasto a Firenze, così come il legame dello stesso Corvino con la sua vecchia città. Pradè dal canto suo resta un ds instabile, sul punto di agire senza però poter affondare il colpo, di fatto un ds senza portafoglio. In attesa di una decisione sul suo futuro che potrebbe arrivare entro la fine di questa settimana.