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  • Fiorentina e Tottenham: così diverse, così simili

    Fiorentina e Tottenham: così diverse, così simili

    • Claudio Masini
    Il parallelo lo si è sempre fatto, poi nella scorsa stagione il primo confronto diretto in gare ufficiali, che verrà replicato a brevissimo. Fiorentina e Tottenham rappresentano un po’ l’emblema dell’adolescente che spinge per stare con i grandi e fare le cose da adulto, senza però esserne sempre all’altezza. Le ultime dieci stagioni hanno visto Viola e Spurs seguire un canovaccio davvero simile e sommando, in modo un po’ singolare, i piazzamenti finali in campionato si può notare come gli inglesi siano leggermente in vantaggio, con una media del 5,8° posto contro il 6° di media della Fiorentina. Davvero un’inezia e infatti la considerazione nazionale ed europea dei due club è analoga: piuttosto costante la partecipazione alle coppe europee, con una predilezione per l’Europa League che entrambe affrontano con l’idea della vittoria ad inizio stagione. Qualche apparizione in Champions League, due a testa (ma sarebbero state di più quelle viola, senza Calciopoli), ed una bacheca che fatica ad arricchirsi. Nell’ultimo decennio si conta solamente la League Cup conquistata dal Tottenham nel 2008. I Della Valle in tal senso sono ancora a secco e proprio su questo si fonda parte della critica dell’ambiente viola.
     
    Filosofia analoga anche sulla panchina, dove entrambe fanno affidamento a tecnici giovani: prima Montella, ora Sousa da un lato, Mauricio Pochettino dall’altro. In più una sfida che nella passata stagione ha presentato due scenari molto simili nei rispettivi attacchi, perché a Firenze c’era l’attesissimo Mario Gomez e a Londra Roberto Soldado. Entrambi strapagati sul mercato ma scadenti nel rendimento e spesso sopraffatti dai talenti rampanti cresciuti in casa: Harry Kane da una parte e Khouma Babacar dall’altro. Due classe ’85 messi da parte da due classe ’93 ma pronti, nello specifico del confronto tra Fiorentina e Tottenham, a prendersi la scena, mettendo a segno una rete a testa. Sia Gomez che Soldado però hanno salutato le rispettive squadre in estate ed ora l’attenzione è per i due eredi, con Babacar che dopo il gol all’Inter potrebbe avere una bella chance per guadagnare terreno su Kalinic.
     
    Molto simili infine, anche nell’attualità, dove inaspettatamente Fiorentina e Tottenham hanno lottato per il titolo; sogno quasi svanito per i viola ma ancora vivissimo per i londinesi che sono a -2 dal Leicester capolista, a pari con l’Arsenal e reduci, guarda un po’ il caso, anch’essi da una vittoria nella sfida per il terzo posto (contro il City che era quarto). Su un aspetto invece Fiorentina e Tottenham appaiono due rette parallele, destinate a non incontrarsi proprio mai: l’aspetto economico. Perché in Premier League si parla, in tal senso, tutta un’altra lingua rispetto all’Italia e gli introiti, tra merchandising, stadio, diritti televisivi e sponsorizzazioni varie, garantiscono un potere d’acquisto senza paragoni per la Serie A. Pecunia a parte, Fiorentina e Tottenham sembrano davvero club fratelli, separati alla nascita, e tutto sommato era giusto che il destino li ponesse nuovamente l’uno di fronte all’altro.
     

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