Fiorentina e Tottenham: così diverse, così simili
Filosofia analoga anche sulla panchina, dove entrambe fanno affidamento a tecnici giovani: prima Montella, ora Sousa da un lato, Mauricio Pochettino dall’altro. In più una sfida che nella passata stagione ha presentato due scenari molto simili nei rispettivi attacchi, perché a Firenze c’era l’attesissimo Mario Gomez e a Londra Roberto Soldado. Entrambi strapagati sul mercato ma scadenti nel rendimento e spesso sopraffatti dai talenti rampanti cresciuti in casa: Harry Kane da una parte e Khouma Babacar dall’altro. Due classe ’85 messi da parte da due classe ’93 ma pronti, nello specifico del confronto tra Fiorentina e Tottenham, a prendersi la scena, mettendo a segno una rete a testa. Sia Gomez che Soldado però hanno salutato le rispettive squadre in estate ed ora l’attenzione è per i due eredi, con Babacar che dopo il gol all’Inter potrebbe avere una bella chance per guadagnare terreno su Kalinic.
Molto simili infine, anche nell’attualità, dove inaspettatamente Fiorentina e Tottenham hanno lottato per il titolo; sogno quasi svanito per i viola ma ancora vivissimo per i londinesi che sono a -2 dal Leicester capolista, a pari con l’Arsenal e reduci, guarda un po’ il caso, anch’essi da una vittoria nella sfida per il terzo posto (contro il City che era quarto). Su un aspetto invece Fiorentina e Tottenham appaiono due rette parallele, destinate a non incontrarsi proprio mai: l’aspetto economico. Perché in Premier League si parla, in tal senso, tutta un’altra lingua rispetto all’Italia e gli introiti, tra merchandising, stadio, diritti televisivi e sponsorizzazioni varie, garantiscono un potere d’acquisto senza paragoni per la Serie A. Pecunia a parte, Fiorentina e Tottenham sembrano davvero club fratelli, separati alla nascita, e tutto sommato era giusto che il destino li ponesse nuovamente l’uno di fronte all’altro.