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  • Torino, c'è Bianchi:|Contro il mal di gol

    Torino, c'è Bianchi:|Contro il mal di gol

    Padova-Toro è una partita da sensazioni forti. Quelle di Giampiero Ventura nel giorno del compleanno granata (105 primavere) e del ritorno di Bianchi: «Abbiamo voglia di passioni vere, di stupire ancora. Siamo come una bottiglia di spumante: il tappo sta salendo e sotto si sente che c’è qualcosa che frigge. Un giorno potremmo ubriacarci di queste emozioni. Adesso è presto: guai abbassare la guardia. Ma sarebbe bello andare a Padova ed essere il Toro. Gioco umile, ma consapevole, convinto. Con lo spirito guerriero del Filadelfia che da tempo è scomparso ma che noi pian piano stiamo recuperando. Oggi è un giorno importante per la nostra storia, dovrà essere questo il regalo per i nostri tifosi».


    Ha trentotto di febbre, Ventura, ma le idee ben chiare. Se il Livorno era il crocevia del cammino, Padova e Pescara (sabato prossimo) potrebbero rappresentare il delitto perfetto. Del campionato. «Sarebbe la svolta - ammette l’allenatore - ma è presto per dirlo. Contro il Padova sarà difficile, mi dicono che loro la interpretano come la partita dell’anno. Hanno ragione, se vincono riaprono i giochi. Ma se i tre punti li facciamo noi, e poi non sbagliamo tra sette giorni, mettiamo una firma pesante al torneo. Con i se e i ma non si va da nessuna parte. Aspettiamo. La vittoria sul Livorno ci ha aperto le porte del casinò. Abbiamo la possibilità di giocare, tiriamo la pallina, vediamo cosa succede».

    Oggi il Toro ha un’arma in più per far saltare il banco: il ritorno di Bianchi dopo due settimane di squalifica. Rientrerà su un campo «amico», dove ha sempre messo la firma nelle ultime due stagioni. Gol d’autore che permisero a Colantuono di sbancare l’Euganeo, e a Lerda l’anno scorso di salvare la pelle. Bianchi è teso come una molla. Ha vissuto il riposo forzato con lo stato d’animo di un leone in gabbia. Ventura gli dà altri giri di carica. «Adesso da lui mi aspetto i gol, spero di ritrovare quel giocatore che ho lasciato. È il nostro punto di riferimento, il capitano: sono contento che sia tornato. Ha una voglia pazzesca». Mister 12 punti, quanti i granata ne hanno conquistati grazie alle prodezze del loro bomber principe, non segna da quarantanove giorni. Guarda caso, da quando si è inceppato Bianchi, il Toro è andato in rete solo cinque volte nelle ultime sette partite: ma solo in due occasioni l’urlo è arrivato da una punta. Per guarire dal mal di gol, Ventura gli affiancherà Sgrigna: nel gioco degli specchi, i due sono probabilmente quelli che fuori casa si completano meglio. Con sei gettoni, oggi diventeranno la coppia d’attacco più utilizzata. Basterà per cancellare lo zero alla voce gol nelle ultime due trasferte? «Certo è che noi arriviamo alla sfida contro una diretta concorrente in ambulanza - annota Ventura -. Ma poi spesso da quel mezzo esce gente rigenerata». Il Toro recupera Suciu, ma è privo degli squalificati Parisi, Iori e Basha. In mediana esordisce De Feudis. In porta c’è ancora il dubbio Coppola: oggi il provino decisivo.


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