Calciomercato.com

  • Torino, il saluto di Benedetti: 'Il Toro resta nel mio cuore'

    Torino, il saluto di Benedetti: 'Il Toro resta nel mio cuore'

    Oggi è l'ultimo giorno di Silvano Benedetti al Torino, una colonna portante della società granata. L'ex Responsabile del Settore giovanile ha dato il suo addio al club ai microfoni di Torino Channel: “Non mi sento ancora pronto per andare a vedere i cantieri, c’è bisogno di staccare un attimo la spina da un mondo stupendo. Un mondo che mi ha regalato emozioni, ma che mi ha anche impegnato. La scelta di prendere una pausa è per ricaricare le pile, per poi tornare nel calcio, che è il mio mondo”.

    Su Ludergnani e Cairo, che hanno provato a convincerlo: “Con Ruggero ci siamo parlati già prima di Natale, lui ha provato a stimolarmi, ma la mia scelta è stata ponderata e presa da diverso tempo. C’è chi fa la Prima Squadra, chi fa il Settore Giovanile e chi fa la Scuola Calcio, se prendi il calcio con passione e serietà, ti occupa 24 ore su 24. Quando Ludergnani si è presentato, ha detto che il calcio al Toro deve essere 7 giorni su 7, io l’ho corretto: per me qui è 8 giorni su 7. Non si finisce mai, dobbiamo essere sempre disponibili. Questa è anche un po’ la filosofia del presidente: lavorare tanto per ottenere i risultati. Quando faccio una cosa la devo fare bene. Dedicherò tempo alla famiglia e ai nipoti.

    “Le due carriere, da giocatore e dirigente, sono state entrambe meravigliose. L’esperienza da calciatore mi ha dato tantissimo. Nel momento in cui sono stato venduto alla Roma, sarei voluto rimanere al Torino. Vi svelo un segreto: la sera della firma con la Roma, io e mia moglie ci siamo messi a piangere. Ci era dispiaciuto chiudere le porte a qui a Torino. Poi però, con il senno di poi, ho fatto un regalo facendo vincere la Coppa Italia. Da giocatore della Roma, feci di tutto per vincere, ma menomale che ha vinto il Torino. Ho sempre dato un consiglio alle famiglie: non pensare di avere un campione in casa. Si tratta di una grande opportunità. Vatta, Naretto, Marchetto, Ussello ci hanno trasmesso i valori del Toro e insegnato la vita. Il divertimento non deve mai mancare e non ci deve essere pressione, solo così si ottengono grandi risultati. I bambini invece non hanno colpe, vanno in campo per giocare e divertirsi. Spesso sono inquinati dagli adulti, troppo spesso si hanno pretese esagerate".

    Infine: "Grazie a voi, Sempre Forza Toro. Non finirà, il Toro è nel mio cuore. Questo è il mio ambiente, abito a 500 metri da qui e spesso e volentieri mi vedrete”.

    Altre Notizie