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  • Torino, Juric: 'Mi fido di Cairo. Belotti? Non c'è posto per chi non vuole restare'

    Torino, Juric: 'Mi fido di Cairo. Belotti? Non c'è posto per chi non vuole restare'

    • Andrea Piva
    E’ il giorno della conferenza stampa di presentazione di Ivan Juric al Torino. Il tecnico croato ha firmato un contratto di tre anni con la società granata, dopo la positiva esperienza sulla panchina del Verona nelle ultime due stagioni. Ecco le sue prime parole da allenatore granata.

    "Quando fai due anni come li ha fatti il Torino vuol dire che ci sono vari problemi, mentali, strutturali e altri. Cercheremo di partire da questo e di migliorare, di cambiare il metodo di lavoro, proporre un calcio aggressivo e fare dei passi in avanti. E' però presto dire quali sono gli obiettivi".

    Sulla scelta del Torino: "Perché ho scelto il Toro? Perché con il presidente ci siamo capiti, c'erano le stesse vedute. Nella rosa ci sono poi giocatori forti che possono fare anche meglio, poi sono sicuri che la rosa migliorerà, che Davide Vagnati troverà i giocatori giusti. Noi partiamo da un livello basso, con un ambiente non del tutto positivo, ma ho avuto la sensazione che questa squadra potesse crescere, credo che qua ci sia la possibilità di migliorare".

    Sul mercato: "Io ho subito detto a Vagnati che volevo valutare i giocatori, capire perché non hanno fatto bene in questi due anni. Il ritiro mi servirà a questo. Però un'idea su chi sono i nuovi leader ce l'ho. Ci sono tanti giocatori che possono fare bene, penso a Bremer, Mandragora, Sanabria, Buongiorno, Lukic. Belotti? Per me è un top player, il suo modo di fare calcio mi piace. Gli ho parlato, poi sceglierà lui se cambiare squadra o presentarsi e dirmi che vuole restare. Quello che ho percepito che in alcuni elementi c'è un po' di voglia di cambiare squadra, non c'è posto per chi non ha voglia. Belotti per anni è stato fantastico, poi da fuori ho visto che nell'ultimo anno non era il solito Gallo, non mi è piaciuto negli ultimi sei mesi, è diventato un po' più normale. Per quale motivo non lo so. Forse per i risultati della squadra. Questo è da capire, se ha ancora gli stimoli giusti". 

    Ancora sulla squadra: "C'è una buona base al Toro, ci metto dentro anche Singo, Aina e Vojvoda. Una rivoluzione non c'è da fare, servono alcuni innesti di spessore e magari Vagnati trova qualche giovane interessante. La mia sensazione è che alcuni giocatori abbiano giocato al di sotto delle proprie possibilità. Poi Vagnati dovrà trovare i giocatori che mancano perché anche a livello tattico voglio cambiare qualcosa". 

    "Voglio che il Toro giochi in maniera più aggressiva, con uno spirito diverso, attaccando, Come siamo riusciti a fare all'Hellas. Dobbiamo dare segnali da subito su come vogliamo affrontare le partite. Noi vogliamo vincere su ogni campo, contro tutti. Adesso io e il mio staff dobbiamo fare un segnale. Io sono convinto che se il presidente riesce a vedere quello che io ho nella testa, poi si scalda anche lui. L'Atalanta è un esempio? L'Atalanta ha un settore giovanile di primo livello, poi è cresciuta. Io voglio creare un Toro forte, non subito ma con il tempo".

    Sulle gerarchie dei portieri Juric ha le idee chiare: "Milinkovic-Savic sarà il primo portiere, Berisha il secondo". 

    Juric ha parlato delle richieste fatte alla società: "Io non arrivo in una società e esigo subito i giocatori, abbiamo le idee chiare su cosa fare però se manca un pezzo non muore nessuno. Bisogna anche avere lo spirito giusto per sopperire a certe mancanze, anche al Verona abbiamo sopperito a certe mancanze. Io ho chiesto ora alla dirigenza di non vedere nessuno per poter valutare tutti i calciatori in rosa. Se Cairo spende i soldi che ha speso l'anno scorso faccio la festa. Tra Sanabria, Mandragora, Linetty, Rodroguez e altri si è speso molto, io non sono abituato a tutto questo lusso. In questo momento mi fido di Cairo, poi vediamo...".

    Sul modulo: "Ci sono giocatori che riescono a mantenere alta l'intensità per 90 minuti, altri li devo vedere. Il modulo? Può essere 3-4-2-1 o 3-4-1-2, dipende anche dagli avversari. Ci vogliono i giocatori che sappiano saltare l'uomo, che poi possano far giocare al meglio gli attaccanti: questi sono poi quelli che possano arrivare. Non ho chiesto giocatori dell'Hellas Verona, anche se sono giocatori e ragazzi splendidi quelli che ho allenato".

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