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    Torino:| Mercato necessario

    Toro solitario fanalino di coda. Non era mai accaduto, non in Serie B. “Dovevamo vedere anche questa”, dicono sconsolati i tifosi, e si può solo immaginare cosa provino i meno giovani che hanno vissuto realtà lontane anni-luce da quella odierna. Ma anche chi ha meno di 30 anni (coloro che sono ancora più giovani forse no) hanno comunque visto i granata battersi alla pari con le grandi del campionato, ed erano abituati ai derby, a Milan e Inter, Napoli e Roma. Con tutto il rispetto, ma  Varese e Cittadella facevano pensare solo a delle eventuali amichevoli; non certo a sfide di campionato. Tantomeno perse.


    Invece è tutto vero, una neopromossa ed una formazione con una storia recentissima mandano il Toro allo sprofondo. Il tutto, un anno dopo la retrocessione, due mesi e mezzo dopo la mancata promozione, e pochi giorni dopo una serie di avvenimenti ai confini della realtà di quelle che, sempre secondo il commento di tanti tifosi, “succedono solo qui”. Qui a Torino.

    L'allenatore è già puntato dalla critica, che però mira l'obiettivo sbagliato. Non prendiamo neppure in considerazione, infatti, l'idea di mettere in discussione l'operato di Franco Lerda, serio e soprattutto capace. Lo si potrebbe fare eventualmente non prima di un paio di mesi di campionato; mesi da calcolare, ovviamente, a partire dal momento in cui il tecnico potrà lavorare sulla squadra che vuole lui, e che gli era stata garantita. Quella che prevede un forte centrocampista accanto ad Obodo, per una mediana sempre numericamente inferiore alle altre e che dunque dovrà essere superiore di livello; quel giocatore che avrebbe dovuto iniziare a dettare il gioco già da Norcia e che invece sarà, quando arriverà, buttato direttamente nel tritacarne del campionato.

    L'Atalanta, che probabilmente filerà spedita verso la Serie A, ha scucito 2,8 milioni di euro due giorni fa per rinforzare ulteriormente (preso Carmona) una squadra che era già di gran lunga superiore ad ogni altra. L'allenatore del Torino aspetta ancora il suddetto centrocampista, e per Milanetto si balla su cifre infinitamente inferiori a quelle spese dai bergamaschi, che pure non hanno fatto cassa con cessioni di peso; e aspetta un difensore per dare il cambio a chi non fosse in forma (vedi l'Ogbonna di queste prime settimane), un esterno puro per il suo gioco d'attacco. Avere scommesso su un allenatore capace di fare un gioco importante e non fornirgli il materiale necessario sarebbe, prima ancora che un errore ferale, un semplice quanto imperdonabile non-senso.


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