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Tormentone Di Maria: la Juve alza l'offerta e torna a sperare. Il nodo Barcellona, le alternative

Tormentone Di Maria: la Juve alza l'offerta e torna a sperare. Il nodo Barcellona, le alternative

  • Nicola Balice
Sta tornando. E prima o poi dovrà prendere una decisione. Iniziano i giorni chiave del tormentone legato ad Angel Di Maria. Che entro il week-end farà tappa a Parigi, passo preliminare per un verdetto se non definitivo sul proprio futuro almeno decisamente indicativo per quel che riguarda l'offerta della Juve. Prima, però, un'altra svolta è attesa: domani (giovedì 16) infatti andrà in scena l'assemblea soci del Barcellona, momento decisivo per la gestione di un piano di rientro dell'attuale debito che andrà colmato almeno per 500 milioni. Se il club blaugrana dovesse trovare una soluzione tra le tante in ballo, allora il mercato potrà sbloccarsi e pure Di Maria avrà modo di spingere con più fiducia sul fronte Barça, per vari motivi diventata la sua prima scelta. In caso contrario resterebbe la proposta della Juve quella più interessante sotto ogni punto di vista, sotto quello economico già lo è come gli stessi agenti di Di Maria stanno spiegando da tempo all'argentino e alla sua famiglia, determinante in tutto e per tutto nella scelta della prossima squadra.

LA MOSSA JUVE – Intanto la Juve lavora e lo fa comunque con un moderato ottimismo. Per accontentare Di Maria (ma anche Max Allegri) è stata delineata una nuova proposta al rialzo anche per un solo anno di contratto, compresa tra i 6,5 e i 7 milioni netti più bonus rispetto a quella precedente da 5,5. Di biennale, invece, non si parla praticamente più. Un passo in avanti che non sembra aver lasciato indifferente Di Maria oltre che il suo entourage guidato da Lisandro Pirosanto. Si lavora dunque, lo si fa con la volontà di arrivare a una conclusione positiva. O quantomeno a una conclusione: parallelamente la squadra mercato della Juve scalda le alternative (occhio a David Neres e all'asse con Giuliano Bertolucci), l'ultimatum ha lasciato spazio a un'ulteriore attesa per riflettere, che non può durare oltre qualche giorno.

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