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  • Toro, ecco D'Ambrosio:| Prima volta da sogno

    Toro, ecco D'Ambrosio:| Prima volta da sogno

    • A.S.

    La prima volta, si sa, non si scorda mai. E per Danilo D'Ambrosio è particolarmente speciale, con una dedica che arriva su, fino al cielo: 'Il mio primo gol in serie A ha un gusto unico, è un'emozione che non si potrà mai scordare. Lo voglio dedicare alla mia famiglia, a quelle persone che, anche quando le cose giravano male, mi hanno sostenuto, consigliato, aiutato. E poi un pensiero va a chi non c'è più: ai miei nonni, che hanno contribuito in maniera determinante alla mia educazione e ai quali dovrò sempre dire grazie. Al papà della mia ragazza, che è venuto a mancare un po' di tempo fa. E chiaramente tutta la squadra ci tiene a dedicare questa vittoria importantissima alla memoria della signora Mariagiulia Castelli, la mamma del presidente Cairo'.

    MIGLIORE IN CAMPO - Il gol è la ciliegina su una torta che, a Bergamo, il terzino si è guadagnato con una prestazione a tratti da migliore in campo: attento in chiusura, brillante nella spinta sulla fascia che non gli appartiene, quella mancina. Ma che forse, pian piano, sta diventando sempre più sua. Lui sorride e si gode il momento, dopo averne passati tanti meno sereni: 'Il mondo del calcio è così. Le critiche fanno parte del gioco: a volte possono essere giuste, altre volte sbagliate, a volte possono essere equilibrate, altre volte esagerate. Io però ho sempre lavorato con la stessa intensità, al di là dei risultati, al di là delle opinioni, al di là del fatto che potessi giocare oppure no. In quei momenti devi fare soltanto una cosa e soprattutto devi farla bene: allenarti. Poi io ho un grande vantaggio: c'è un gruppo forte, unito, che ti fa sentire sempre titolare anche quando i numeri dicono che non lo sei. E' questo il segreto, se ne esiste uno, per farsi trovare pronti quando si viene chiamati in causa: siamo tutti importanti, allo stesso modo. E abbiamo lo stesso obiettivo'. Che non può mutare, nemmeno dopo aver asfaltato l'Atalanta: 'Siamo una neopromossa con i piedi ben ancorati a terra. Ci dobbiamo salvare, punto e basta. E se poi ci scapperà anche una vittoria nel derby, allora saremo ancora più contenti. Ma, ripeto, prima di ogni altro pensiero bisogna mantenere la categoria'.

    MARCHIO DI FABBRICA - Una salvezza che passa da imprese, perché di impresa si può legittimamente parlare, come quella di Bergamo. L'attacco si guadagna, con cinque gol, la meritata copertina, però la tenuta difensiva rimane il marchio di fabbrica dei ragazzi di Ventura. 'Ma è giusto ricordare - puntualizza D'Ambrosio - che sono proprio gli attaccanti i nostri primi difensori. Tutto parte da loro: è un lavoro d'insieme, che ci permette di operare bene in fase di copertura'. E di ripartire con slancio in quella offensiva: e proprio il terzino si è rivelato salvifico quando, su una sua iniziativa in area bergamasca, è riuscito a procurarsi un rigore alla fine del primo tempo che è risultato poi decisivo ai fini del successo. 'Nella mezz'ora iniziale abbiamo sofferto molto, perché l'Atalanta ha cominciato con quattro attaccanti e ci ha messo in difficoltà. Poi ci siamo distesi e abbiamo strameritato la vittoria, su un campo dove in tanti avranno vita dura'. D'Ambrosio ha tirato un brutto scherzo a Colantuono, il tecnico che nel Torino l'ha lanciato in serie B. Danilo sorride e dribbla: 'A fine partita non ho avuto occasione di salutarlo, forse non era il caso...'. Ha avuto invece il tempo di abbracciare Rolando Bianchi, diventato decimo marcatore granata di tutti i tempi, in coabitazione con un mito come Loik: 'Rolly se lo merita, è un attaccante straordinario ed è molto importante per la squadra. Era felicissimo: adesso dobbiamo festeggiare con un cena. Offre lui, chiaramente...'. E un pensiero va al Cagliari, 'l'occasione, in casa, per mettere altri punti preziosi in cassaforte. Ma guai a sottovalutare l'avversario: dobbiamo sempre restare umili'.

    (Tuttosport - Edizione Locale)

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