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  • Immobile e la maledizione del 10: solo flop nel Toro di Cairo

    Immobile e la maledizione del 10: solo flop nel Toro di Cairo

    • Emanuele Pastorella

    Storicamente, in tutti i club, la maglia numero 10 va al giocatore con il maggiore tasso tecnico. E, specialmente nelle squadre che hanno una grande storia, sono diversi i campioni che hanno avuto l’onore di indossarla. E’ questo il caso del Toro, dove, nel Grande Torino, un certo Valentino Mazzola non solo era il capitano, ma ovviamente aveva sulle spalle la 10. Nell’era Cairo, però, proprio questo numero non è stato indossato, e soprattutto onorato, come si sarebbe dovuto. In dieci anni di presidenza, chi ha vestito la numero 10 non è mai riuscito a regalare grandi emozioni alla Maratona. 

    All’esordio del presidente alessandrino, questa maglia venne scelta da Claudio Ferrarese, un giocatore già dimenticato dalla tifoseria granata. Poi fu il turno di Alessandro Rosina, sicuramente il primo, e l’ultimo, del decennio cairota ad essere degno di indossare la 10 sulle spalle. Tra gol e assist, divenne presto un idolo, ma anche lui non fu esente da critiche e contestazioni: la tifoseria lo prese di mira, e decise di contestarlo in un giorno speciale, il 4 maggio, e nel luogo della memoria del Toro, a Superga. Il giocatore, quando la squadra venne retrocessa in B (stagione 2007/2008), venne ceduto allo Zenit, e la 10 passò a un certo Filippo Antonelli Agomeri, un vero e proprio “carneade”. Poi fu il turno di Di Michele, altro giocatore che ebbe tanti problemi con la piazza, e infine di Sgrigna e Barreto. Nessuno sfondò con questo numero nel Toro, e la maledizione continua. 

    Ora tocca a Ciro Immobile, giocatore cui evidentemente piacciono le sfide. Non solo è tornato in una piazza dove difficilmente farà meglio della prima esperienza (22 gol in 33 partite due stagioni fa), ma lo fa da assoluto protagonista, da idolo indiscusso con la piazza che lo vede come un “salvatore della patria” e, soprattutto, con la numero 10 sulle spalle. Le qualità tecniche non si discutono, adesso toccherà a lui onorare questa maglia e cercare di sconfiggere questa maledizione che, ormai, dura da oltre dieci anni nella sponda granata della Mole. 
     


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