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  • Toromania: bentornato Avelar, l'incubo è finito

    Toromania: bentornato Avelar, l'incubo è finito

    • Andrea Piva
    Ci sono partite che nella testa di un calciatore rimangono impresse più di altre, partite che sono legate a episodi particolari come ad esempio può essere un debutto o il primo gol in un campionato. Tra questi match indelebili Danilo Avelar ha inserito anche Chievo-Torino, la gara del suo nuovo esordio dopo un incubo che sembrava non avere mai fine, durato oltre un anno.

    Era dal 7 febbraio 2016 che il terzino brasiliano non giocava una gara di serie A, ma il suo calvario è iniziato molto prima. Nell'estate di due anni fa, il Torino scelse di puntare su Avelar per sopperire all'ormai cronica assenza di un terzino sinistro di ruolo di sicuro affidamento, dopo che nelle stagioni precedenti prima D'Ambrosio e poi Darmian (entrambi destri) si erano adattati a quella posizione. Il brasiliano sembrava essere il candidato perfetto: bravo sia in fase difensiva che in fase offensiva, dotato di buone doti tecniche oltre che di un mancino preciso e anche letale sui calci piazzati. Le prime due giornate di campionato, contro Frosinone e Fiorentina, avevano dato ragione a chi aveva creduto in lui; poi, alla terza giornata contro il Verona il ginocchio di Avelar ha fatto crack: rottura del menisco, un infortunio all'apparenza non particolarmente grave ma il cui recupero è stato più difficoltoso del previsto ed è durato diversi mesi. Nel febbraio dello scorso anno, dopo essere da poco rientrato in campo, il terzino ha iniziato un nuovo calvario: la rottura del legamento crociato, una riabilitazione durata mesi a causa di un ginocchio che continuava a fare male e infine alcuni problemi di natura muscolare. 

    Ora l'incubo sembra essere definitivamente terminato, Avelar è tornato a fare quello che ogni giocatore vuole: giocare, preoccuparsi di marcare un avversario, passare il pallone, tirare, contrastare. È tornato a fare il calciatore.

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