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  • Toromania:| Giusto esaltarsi, ma con rammarico

    Toromania:| Giusto esaltarsi, ma con rammarico

    E' un buon Toro, ma non illudiamoci. Festeggiamo per i tre punti ottenuti col Bologna, esaltiamo mister Ventura e i suoi valorosi uomini di granata vestiti. Il 'grosso' però deve ancora essere fatto. E i problemi persistono, ancora: in attacco non è cambiato nulla, e per fortuna questa squadra è riuscita a maturare nelle situazioni di calcio da fermo, sfruttandole al meglio contro Lazio e Bologna, per esempio. Non sono dettagli, questi, ma fattori fondamentali per una compagine come quella granata. La salvezza, obiettivo che precede qualunque altro genere di sogni, si conquista attraverso lo sfruttamento massimale delle proprie caratteristiche.

    Questo Toro vanta una difesa solida, che si è confermata anche con l'assenza (pesante) di Ogbonna. Quel che manca è là davanti, ma l'abbiamo detto già troppe volte. Ventura e i tifosi granata attendono gennaio con un'ansia indescrivibile, perché questo stesso identico Toro, con una punta migliore o semplicemente diversa da quelle presenti in rosa, sarebbe un Toro da parte sinistra della classifica. Ventura urla il nome di Barreto: non pensiate che sia limitato, il tecnico genovese. Semplicemente vuole un certo tipo di giocatore. Gli sarebbe andato bene Maxi Lopez in estate, come Zarate (affare che per gennaio non appare affatto conveniente): se fosse arrivato uno di questi due giocatori, oggi Ventura non chiamerebbe Petrachi per chiedergli Barreto, statene certi.

    E' la dimostrazione, però, che al Toro manca un attaccante diverso da quelli presenti: Sansone è quello che più si avvicina alle volontà tattiche di Ventura e alle sue idee, ma non ha l'esperienza necessaria. Sansone ha bisogno dei suoi tempi: è stato l'eroe del giorno al ‘San Paolo’ di Napoli e caricarlo di eccessive pressioni può risultare nocivo e controproducente. E contro il Bologna si è visto ancora: il Toro gioca, produce (magari meno di altre volte, domenica), ma non conclude, non segna. Senza un calcio piazzato (che il ‘dio granata’ li benedica), forse, oggi parleremmo dell'ennesimo pari del Toro e di un tabù casalingo ancora da sfatare. Qualcuno, in via Arcivescovado, dovrà fare qualche riflessione a riguardo.

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