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Toromania: tutte le colpe di Ventura
Da parte sua, Ventura prova a prendersi le responsabilità in conferenza stampa, ma dopo più di metà stagione è doveroso fare delle riflessioni sul suo conto. Questo doveva essere l’anno della svolta: senza Europa, con una squadra giovane, le aspettative sui granata erano davvero alte. Eppure, alla 24esima giornata, il Toro non ha ancora acquisito una propria identità, è uscito malamente dalla coppa Italia, di obiettivi veri non ce ne sono più e, all’orizzonte, si vedono più luci che ombre. Ventura non sta riuscendo a cambiare rotta, con la piazza ha ormai rotto: i tifosi sono stati vicini alla squadra, ma i risultati non sono cambiati.
Urbano Cairo ha esaudito praticamente ogni desiderio del tecnico sul mercato, sia in estate, quando ha preso giovani del calibro di Baselli, Zappacosta e Belotti, sia in inverno, trattenendo Maksimovic e rinforzando il parco attaccanti con il colpo Immobile. La squadra c’è, i risultati no: e, con il tempo che passa, il responsabile trovato dai tifosi è stato individuato in Ventura. Si criticano, giustamente, il fossilizzarsi su un unico modulo, un 3-5-2 che ormai conoscono tutti; un processo di crescita che si è bruscamente fermato, essendo passati dall’impresa di Bilbao alle disfatte casalinghe contro Udinese e Chievo, non certo due corazzate; nello specifico della gara terminata da poco, cambi incomprensibili e il mancato azzardo delle tre punte nel finale.
Il credito di Giampiero Ventura è finito, la Maratona e nel complesso lo stadio Olimpico lo ha fatto capire. La stagione è ancora lunga, ma ormai è compromessa: a meno di miracoli sportivi di Carpi e Frosinone, la salvezza è acquisita, ma i sogni di gloria sono ancora rimandati di un anno. Tanti giocatori non hanno la serenità giusta per potersi esprimere, la “spensieratezza” come l’ha chiamata Benassi, ma si acquisisce soltanto con i risultati. E i risultati non arrivano. Ventura ha detto che rifletterà sul perché oggi la squadra non si è espressa ai livelli che si aspetta; i tifosi, invece, hanno già riflettuto.