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  • Toromania: vai Mihajlovic, è il momento di farsi rimpiangere

    Toromania: vai Mihajlovic, è il momento di farsi rimpiangere

    • Andrea Piva
    Il destino a volte sa compiere degli scherzi talmente beffardi da non sembrare veri. Lo avrà pensato anche Sinisa Mihajlovic quando, circa un mese fa, ha saputo che il suo esordio in campionato da allenatore del Torino lo avrebbe dovuto fare contro il Milan a San Siro: subito di fronte alla sua ex squadra in quello che è stato lo stadio della sua ultima panchina in serie A. 

    Mihajlovic ha lasciato il Milan dopo un'immeritata sconfitta casalinga per 2-1 contro la Juventus e domani ritroverà da avversari molti di quei giocatori che aveva schierato in campo in quella gara. Il cambio di proprietà della società rossonera avrà leggermente affievolito la voglia di rivincita del tecnico serbo verso l'ex presidente Berlusconi che, dopo una serie di critiche nelle settimane precedenti, una sera di aprile decise di esonerare in un battibaleno Mihajlovic e promuovere sulla panchina della Prima squadra Brocchi. Al momento del cambio di allenatore il Milan aveva il pass per l'Europa League nelle proprie mani, grazie al sesto posto in classifica e la qualificazione alla Coppa Italia nelle proprie mani, il cambio di allenatore non portò però ad un miglioramento delle cose e come è poi finita la stagione dei rossoneri è noto a tutti: settimo posto in classifica, finale di Coppa Italia persa e per il terzo anno consecutivo niente qualificazione alle coppe europee. Se la voglia di rivincita verso chi senza pensarci troppo lo ha esonerato si è un po' placata, la voglia di dimostrare le proprie qualità, di vincere e di raggiungere l'Europa con la sua nuova squadra è invece più forte che mai. 

    Il Toro di Mihajlovic di certo domani sera non scenderà in campo accontentandosi di fare bella figura o di portare a casa un pareggio: cercherà i tre punti, lotterà e farà di tutto per regalare una gioia ai tifosi granata. E chissà se, in caso di risultato positivo del Torino, non venga qualche rimpianto a chi al Milan non ha pensato due volte a coprire di critiche e esonerare lo scorso aprile il tecnico serbo.

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