Calciomercato.com

  • Toromania: vincere è importante ma non è l'unica cosa che conta

    Toromania: vincere è importante ma non è l'unica cosa che conta

    • Andrea Piva
    Vincere è importante ma non è l'unica cosa che conta: il motto tanto caro in casa Agnelli e nella Torino bianconera può essere parafrasato così per la Torino granata. La partita contro la Chapecoense ne è stata una dimostrazione in più. Un'amichevole estiva in cui il risultato finali, gli schemi, l'inserimento dei nuovi arrivati e tutto ciò che concerne il calcio giocato è passato in secondo piano.

    Un'amichevole in cui il calcio d'inizio battuto da Jackson Follmann, l'ex portiere sopravvissuto all'incidente ma che la notte del 28 novembre 2016 ha perso la gamba destra, ha emozionato più dei gol di Soualiho Meité e in cui Alan Ruschel, oggi capitano e altro superstite del disastro aereo, al momento dell'uscita del campo ha ricevuto un'ovazione superiore a quelle riservata a Andrea Belotti.

    È stata questa Toro-Chape, il primo atto di una tradizione che sarebbe bello venisse ripetuta ogni anno. Il presidente Plinio ha già ricambiato l'invito ricevuto, parlando con il collega Cairo di un possibile match di ritorno da giocare questa volta a Chapecò, in Brasile, nella terra dove il Grande Torino ancora oggi è ricordato grazie a un tournée fatta a metà degli anni '40, in cui Valentino Mazzola e compagni riuscirono a sbalordire e conquistare un popolo che il con il bel calcio e i grandi campioni ha sempre avuto un feeling particolare. Non è un caso se un campione come José Altafini in patria è stato ribattezzato proprio “Mazzola”, soprannome con cui ancora oggi a quelle latitudini è conosciuto. 

    E proprio il Grande Torino è ciò che unisce il club granata alla Chapecoense: due squadre spazzate via all'apice della loro grandezza ma che ora, senza dimenticare il proprio passato, stanno guardando avanti consapevoli del fatto che vincere è importante, ma non è l'unica cosa che conta. 

    Altre Notizie