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  • Tramontana: 'Suning ha trasformato l'Inter riportandola in alto, chi vuole cacciare Zhang ha la memoria corta'

    Tramontana: 'Suning ha trasformato l'Inter riportandola in alto, chi vuole cacciare Zhang ha la memoria corta'

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Viviamo nell’epoca più insolita che ci possa essere, siamo in un periodo in cui è più facile vivere dentro un social network, uno strumento che dà voce a tutti ma che nasconde la faccia della maggior parte di questi. All’interno di quel mondo virtuale ci si può permettere di insultare chiunque, schiumare rabbia e millantare di sapere cose su argomenti di cui non si sa davvero nulla. Ecco che chi nel calcio non ci vive quotidianamente diventa su Twitter un grande “insider” di mercato che, non solo prende in giro i più sprovveduti, ma “inquina” il lavoro di quella poca gente seria rimasta che di calcio vive e magia.
    Chi si occupa davvero di calciomercato (per chiarire io non sono uno di questi) non fa una vita facile, passa il tempo al telefono inseguendo persone già di per loro in continuo movimento e con poco tempo da perdere. Il professionista serio si è costruito negli anni una carriera e ha contatti radicati dal suo “sbattersi” quotidiano. Poi però arriva Twitter e i primi “Piripicchio Interista” e “Caiosempronio rossonero” sanno tutto di tutti, hanno notizie su cui sono arrivati mesi fa e che ora tutti copiano e sono un continuo di “come vi avevo detto e anticipato mesi fa…”, ma de che? Tutto questo farebbe ridere se non facesse incazzare.

    L'HASHTAG SBAGLIATO - Tutto questo lungo preambolo per rendere chiaro il concetto che i social generano “mostri” che nella vita reale difficilmente troveremmo (almeno nel campo calcistico). Immagino di incontrare uno di questi millantatori in giro per strada chiedendogli notizie di mercato, ho davanti già il viso imbarazzato del mio interlocutore.
    In queste ore per esempio sta tornando di moda (in tendenza per usare il termine corretto di Twitter) tra i tifosi dell’Inter lo slogan #suningout. 
    C’è uno zoccolo duro (molto ampio) di tifosi nerazzurri che non perdono occasione per denigrare la proprietà senza mezzi termini e senza mezze misure. Trovo tutto questo molto esagerato e ingeneroso nei confronti di chi l’Inter l’ha fatta tornare ai fasti di un tempo che era ormai dimenticato.
    Non sono certo felice del fatto di essere davanti ad una realtà in cui diventa necessario vendere dei giocatori fondamentali per rendere il bilancio societario sostenibile, non faccio festa se in un anno perdo Hakimi e Lukaku e l’anno dopo rischio di vedere andare via un cuore nerazzurro come Bastoni, ma la realtà non può essere ignorata.

    SUPERMERCATO D'EUROPA - Siamo in un periodo in cui bisogna fare cassa e non siamo nelle condizioni, non solo come Inter ma anche come calcio italiano, di dettare legge a che invece di soldi ne ha da buttare. La Premier è la serie A degli anni '90, in quel periodo le italiane sul mercato facevano ciò che volevano, ora tocca a noi subire la stessa sorte di chi veniva al tempo saccheggiato dei propri gioielli. La serie A ora è purtroppo il supermercato del calcio europeo, se hai i soldi vieni da noi e compri, tutto molto semplice.

    I MERITI DI SUNING - Ma torniamo al #suningout: capisco la rabbia e la preoccupazione di poter perdere giocatori importanti ma non si può non considerare i risultati sportivi che questa proprietà ha raggiunto in pochi anni. Non si possono togliere dei meriti che i dati di fatto testimoniano su carta che continua a cantare. In molti mi risponderanno che se sono contento così sono in torto, ecco sia chiaro che non sono contento di non essere nelle condizioni del Psg (immune da qualsiasi controllo Uefa), cerco però di attribuire anche i meriti a una proprietà che ha preso l’Inter come una squadra allo sbando, esclusa da qualsiasi obiettivo serio e l’ha riportata a vincere con un progetto serio fatto di uno scalino alla volta. Questa proprietà ha costruito un organigramma vero con i migliori dirigenti in circolazione e ha portato all’Inter allenatori e giocatori di livello assoluto. Ve la ricordate l’Inter prima di Suning? Forse avete la memoria un po’ corta. E poi mi chiedo: volete cacciare Zhang per sperare di essere presi da chi esattamente? Da un fondo? Da un altro proprietario straniero che non si sa quali obiettivi possa avere? Si sa come recita il detto: “chi lascia la vecchia strada per la nuova sa quel che lascia e non sa quel che trova”. 
    Io ho memoria e lottare ogni anno per i vari trofei non mi fa schifo dopo anni vissuti in trincea a soffrire. Quindi cari Suningout non dico di amare tutto e tutti ma almeno qualche merito a chi vi ha fatto tornare protagonisti cercate di darlo in barba alle tendenze di Twitter!

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