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  • Trent'anni senza Pertini, Zoff: 'Sbagliò lui nello scopone mundial'

    Trent'anni senza Pertini, Zoff: 'Sbagliò lui nello scopone mundial'

    Sandro Pertini morì il 24 febbraio 1990, trent'anni fa. L'ex portiere e allenatore Dino Zoff ricorda il presidente in un'intervista a La Repubblica: "Nel 1982 lo sentii vicino umanamente, senza ipocrisie. Accadde lo stesso a milioni di italiani vedendolo alzarsi in piedi in estasi al terzo gol nella notte della finale e urlare quello che tutti stavano pensando 'non ci prendono più… non ci prendono più…'. Questo fu il suo grande segreto: saper essere un presidente stimato e autorevole, ma allo stesso tempo 'vicino' alle persone, in costante e naturale comunicazione con loro". 

    "Lo scopone, un po' come il calcio, equipara. Quando giochi a carte giochi a carte, non stai lì a dire presidente prego, dottore scusi… A fare i complimenti. Ci sentivamo tutti molto a nostro agio. E infatti quel giorno discutemmo molto. Causio tentò una 'ballata ciucca', come si dice in gergo. Una specie di trappola, calò un sette, Pertini lo lasciò passare e Bearzot prese di settebello. Tecnicamente parlando, una catastrofe. Pertini era uno che sapeva giocare, ma in quel momento accusò me di aver sbagliato. E io ovviamente lo rimproverai, sia pure con garbo, del contrario. Avevo ragione io e il presidente lo sapeva benissimo". 

    "Scese per primo dall'aereo, ma non toccò la Coppa del mondo: 'L’hanno vinta i calciatori', spiegò, e la fece portare giù dall’aereo a Bearzot. Poi al pranzo istituzionale, al Quirinale, chiese a me e al ct di sedere al suo fianco: 'E i ministri?', gli chiesero quelli del cerimoniale. La risposta fu straordinaria: 'Se trovano posto da qualche parte, bene, se no vanno al ristorante'". 

    "Un anno dopo quel trionfo mi ritirai dal calcio, una mattina mi arrivò una lettera dal Quirinale: 'Caro Zoff, io non dimenticherò mai la tua bravura nel Mundial e la tua bonarietà quando, tuo compagno in una partita a scopone sull’aereo che ci riportava a Roma, ti ho fatto perdere… Il tuo volontario ritiro dalle competizioni calcistiche mi addolora... Esci dopo tante vittorie, il cui ricordo ti conforterà nelle ore di solitudine. Sei stato un nome e un simbolo per tutti gli sportivi. Io sentirò nostalgia di te... Vieni a trovarmi. Giocheremo a scopone e cercherò di non fare più gli errori che mi hai giustamente rimproverato'". 

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