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  • Chi è Turati, il tifoso dell'Inter che voleva smettere di giocare

    Chi è Turati, il tifoso dell'Inter che voleva smettere di giocare

    • Fausto Vassoney
    Sulla vittoria del Frosinone sul Cagliari ci mette la sua firma Stefano Turati, portiere dei giallazzurri per il secondo anno di fila in prestito dal Sassuolo. Convocato da Mancini per lo stage a Coverciano, il portiere sogna la Nazionale maggiore, dove incontrerebbe l'ex milanista Gianluigi Donnarumma, suo modello e ispirazione. Nel suo cuore, però, c'è solo l'Inter, club che lo ha cresciuto e di cui è un appassionato tifoso.

    L'ESORDIO IN A - Turati si era già messo in evidenza a dicembre 2019, quando il Sassuolo lo fece esordire in Serie A in un match tutt'altro che agevole. Era Juve-Sassuolo, una sfida su cui il portiere classe 2001 aveva scritto a caratteri cubitali il suo nome con una prestazione eccellente, contribuendo in maniera significativa al 2 a 2 finale in casa dei bianconeri. Lo stesso Turati ricorda quel match con grande emozione. "Quando quel giorno dovetti affrontare la Juventus con la maglia del Sassuolo, per il mio esordio in Serie A, passai la notte prima sveglio per quanto ero emozionato" ha svelato l'estremo difensore in una recente intervista ad Helbiz Live. L'exploit con la Juve sembrava il preludio alla nascita di una nuova stella ma, complice la concorrenza di Andrea Consigli, Turati trova poco spazio nel resto della stagione
    LA SERIE B PER CONSACRARSI - A luglio 2021 il portiere passa in prestito alla Reggina, con cui mette in fila 22 presenze condite da 8 clean sheet, alternandosi con Alessandro Micai. Il vero boom avviene però al Frosinone. Sotto la guida di Fabio Grosso, Turati mette il lucchetto ai pali e spedisce la sua squadra in Serie A parando anche un rigore contro il Benevento. E non è l'unico che ha visto il giocatore di proprietà del Sassuolo protagonista. E' infatti andato molto vicino a pararne un secondo nella sfida contro il Parma. Quel penalty è stato trasformato da Dennis Man, ma ancora oggi non si sa come la palla sia riuscita ad entrare in porta. Man calcia, Turati intuisce e devia sul palo e la palla carambola poi sulla traversa e sul palo opposto prima di entrare in porta: una scena da film comico, che ha lasciato l'amaro in bocca a Turati, vicino al secondo rigore parato in stagione. Ma a fine stagione le copertine sono anche per lui, portiere che ha chiuso la porta del Frosinone a doppia mandata e quest'anno è stato confermato tra i pali giallazzurri anche in Serie A.
     
    CUORE NERAZZURRO - Il Sassuolo è casa sua, il Frosinone è la sua dimora, ma l'Inter rimane il suo luogo del cuore. Turati inizia proprio dalle giovanili nerazzurre, club che poi lo scarta spezzando il suo sogno di giocare in prima squadra. Il numero 1 riparte dal Renate a 15 anni, prima di passare al Sassuolo con cui fa tutta la trafila delle giovanili. Nei suoi pensieri rimane però solo il club di Appiano Gentile per cui Turati ha espresso parole al miele. "Il mio sogno è diventare capitano dell'Inter. Sono malato di Inter, quando da ragazzino mi scartarono volevo smettere. Non ero determinato a diventare un calciatore a tutti i costi, è grazie a mia mamma se sono arrivato qua. Mi portava di peso agli allenamenti col Sassuolo" ha svelato in una recente intervista. 

    IDOLI MILAN - Nonostante la devozione per la società meneghina, Turati si lega di più ai cugini del Milan in termini di idoli. I suoi tre portieri modello sono infatti Donnarumma, Maignan e Courtois, due dei quali appartengono alla storia recente del Milan. Donnarumma, in particolare, è di grande ispirazione per Turati, che ha spiegato di non vedere l'ora di conoscerlo, magari in Nazionale. Fa sorridere che tra i due ci siano solo due anni di differenza: 2001 lui, '99 Gigio. Chissà che un giorno non possano contendersi il posto in maglia azzurra. Intanto Stefano continua a sognare. E a parare.

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