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  • Turrini a CM: 'Mick Schumacher nel segno di papà, coppia da sogno con Leclerc. Caso Suarez? Come Totò Truffa'

    Turrini a CM: 'Mick Schumacher nel segno di papà, coppia da sogno con Leclerc. Caso Suarez? Come Totò Truffa'

    Caro Leo Turrini, mi sa che stavolta il punto di partenza è obbligato.
    “Ti riferisci a Balo al Monza?”

    Ma no, dai! A Mick Schumacher!
    “Hai ragione. Sarà anche Formula 2 e non Formula 1, ma questo titolo conquistato tra le dune del Bahrain ha una enorme valenza simbolica”.

    Nel nome del padre.
    “Eh, è molto difficile restare indifferenti. Soprattutto per chi, come me, è stato testimone della intera carriera di Michael. Hai voglia di dirti che i paragoni non hanno senso e infatti non hanno senso. Però il suono di quel cognome è come il canto di una sirena. Ti incatena alla memoria”.

    Che idea ti sei fatto del ragazzo, intendo come pilota?
    “Mick è molto solido. Più maturo della sua età. Ha seguito un approccio graduale, per scelta. Per via del nome, c’era gente che lo avrebbe voluto in F1 già da un po’ di tempo. Ma lui ha avuto la accortezza di rifiutare”.

    Deve avere consiglieri in gamba.
    “Guarda, Mick lo manda Corinna, la mamma. Una donna speciale, che da anni vive un dramma indicibile, legato alla salute del marito. E lo fa con una dignità impeccabile”.

    Corinna cosa pensa della carriera del figlio?
    “Non si è mai opposta. Ha silenziosamente incoraggiato Mick. Io mi sono commosso quando la vidi dietro una rete, per seguire il primo test dell’erede su una Ferrari da Gran Premio. Ho ritrovato le emozioni remote di una avventura fantastica, quella di Michael. C’ero quando debuttò in Belgio con la Jordan nel 1991, c’ero quando si ritirò definitivamente dalle corse in Brasile nel 2012. Una vita. E Corinna non mancava mai. È stata fondamentale nei trionfi di Schumi senior, lo è nella avventura di Schumi junior”.

    Non mi hai ancora detto cosa può combinare Mick in Formula Uno.
    “Guarda, lui in una cosa somiglia sicuramente al genitore: nella tenace capacità di apprendimento. Ha vinto in F4, ha vinto in F3, ha vinto in F2. Nei Gran Premi farà fatica, è normale, comincia con una macchina modesta, la Haas. All’inizio dovrà lottare nelle retrovie. Ma lui lo sa e questo è un vantaggio”.

    La Ferrari lo aiuterà?
    “Lo sta facendo e non da oggi. Guarda, a Maranello coltivano il sogno di tanti: se Mick si mette in mostra con la Haas, nel 2023 o 2024 diventa il compagno di Leclerc”.

    Allora speriamo gli diano una macchina decente...
    “Ah, se lo augura da subito anche Leclerc! Ma la situazione non è brillante, per mesi la Ferrari ci ha raccontato che la stabilità dello staff tecnico è il valore assoluto e invece hanno appena spostato proprio alla Haas l’ingegnere Simone Resta, che a Maranello era il responsabile del telaio...”.

    E la stabilità dove è finita?
    “Boh. Mettiamola così: Resta non resta e in compenso Binotto continua a binottare, neologismo per indicare che io certe cose proprio non le capisco. Mi auguro le comprenda lui, almeno”.

    Balotelli al Monza lo capisci?
    “Sai, se Super Mario avesse un decimo della maturità di Mick Schumacher mica finiva in B. Poi mi ricordo di Berlusconi che annunciò di non volere al Monza giocatori tatuati o con l’orecchino e quindi apprezzo il fascino meraviglioso della incoerenza”.

    Invece sembra più coerente la tua Inter.
    “Ed è un peccato che la squadra di Conte sia ormai fuori dalla Champions”.

    Dai per scontato il biscotto tra Real e Borussia?
    “Tu cosa faresti al posto di spagnoli e tedeschi? Comunque un margine esiguo esiguo c’è ancora, se a San Siro a dieci minuti dalla fine stanno 0-0 chissà Zidane...”.

    Che idea ti sei fatto della inchiesta di Perugia sull’esame d’italiano di Suarez?
    “Non mi divertivo così tanto dai tempi di Totò Truffa, il film con Totò e Nino Taranto. Si vede che nel calcio italiano, da Recoba a Suarez, il passaporto è una tentazione irresistibile!”.

    di Daniela Bertoni

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