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  • Turrini a CM: 'Vettel mozzarella in scadenza, addio inevitabile. Sainz in Ferrari, il partner giusto per Leclerc'

    Turrini a CM: 'Vettel mozzarella in scadenza, addio inevitabile. Sainz in Ferrari, il partner giusto per Leclerc'

    Caro Leo Turrini, direi che stavolta l’argomento della conversazione è obbligato...
    “Hai ragione e fammi dire sorridendo che la Ferrari e Vettel finalmente ci hanno offerto una notizia vera da commentare!”.

    L’annuncio anticipato del divorzio a fine stagione.
    “Esatto. Purtroppo in questa oscena pandemia da mesi sproloquiamo su ipotesi, incertezze, suggestioni. Invece con la separazione in Rosso, beh, possiamo ragionare su una cosa certa, non condizionata dal virus”.



    Che giudizio ne dai?
    “Premessa. A me Seb piace molto. Come pilota e come essere umano. Ha dato alla Ferrari quanto poteva. Purtroppo non è stato sufficiente. C’è una lunga lista di assi del volante cui non è riuscita l’impresa iridata in groppa al Cavallino. Alboreto, Mansell, Prost, Alonso. Adesso anche Vettel entra a far parte del club”.

    Club molto malinconico.
    “Sicuro. Aggiungi che nel caso di Seb c’era anche una componente romantica. Lui che da bambino idolatrava Schumi, lui che come premio per la promozione a scuola si faceva portare a Fiorano a vedere Michael in pista, ecco, ci teneva in modo pazzesco”.

    Ma non ha funzionato.
    “Anzi tutto Vettel si è scontrato con il binomio Mercedes-Hamilton. Lottava contro la Morte Nera, anzi argentata, della Formula Uno. Però lui non era Luke Skywalker. E nemmeno Han Solo”.

    Gli fai delle colpe?
    “Una. Nel 2018 fino a Monza la Ferrari non era inferiore alla Mercedes. Lì Seb ha commesso errori evitabili. Ma non dimenticare che in quella estate del 2018 la fine di Sergio Marchionne ha inciso in maniera pesante sugli equilibri di Maranello”.

    Adesso il congedo era inevitabile?
    “Beh, tu devi pensare ad una mozzarella”.

    Prego?
    “Va bene anche lo yogurt. In Ferrari è esploso Leclerc e la Scuderia ha una fiducia illimitata nel Principe di Monaco. Tanto da avergli rinnovato il contratto fino al 2024”.

    Mentre Seb...
    “Era una mozzarella in scadenza, uno yogurt con la data per la consumazione. Binotto a Natale aveva detto al tedesco: facciamo 5 o 6 gare nel 2020 e poi decidiamo assieme il futuro. Ma è arrivato il Covid, la F1 forse riprende a luglio, se va bene, e la Ferrari a Vettel ha proposto di congelare l’intesa per il 2021, ovviamente a ingaggio ridotto. Ma il tedesco ha detto no, non sentiva più la fiducia dell’ambiente”.

    È vero che gli avevano proposto di restare come gregario di Leclerc?
    “Ma figurati. In Ferrari hanno molti difetti senza essere scemi. Non puoi andare da un quattro volte campione del mondo a proporgli di fare il vice a un ragazzo, Leclerc, che ha vinto due gare in carriera. Gli hanno invece chiesto di rimanere in versione mozzarella, solo con scadenza spostata al 2021”.

    E lui ha rifiutato.
    “Infatti. Poi non so dirti che intenzioni Vettel abbia, lo vuole la Renault e c’è la Aston Martin con motore Mercedes che potrebbe essere una soluzione. Bisogna vedere quanto lui sia interessato”.

    Potrebbe anche smettere.
    “Non lo escludo. Vettel ha guadagnato tantissimo, non sono e non saranno i soldi a determinare la sua scelta”.

    E nel 2021 la Ferrari chi prende?
    “Il favorito è Sainz, lo spagnolo della McLaren. Ha esperienza, è solido, non romperebbe le scatole a Carletto. Gli do’ l’80 per cento di chances, sebbene non sia un nome destinato ad entusiasmare i tifosi”.

    Altre ipotesi?
    “Hamilton se ne fotte dell’esempio CR7 e non viene. Ricciardo dovrebbe andare in McLaren. Bottas verrebbe a piedi, il nostro Giovinazzi ci andrebbe camminando sulle mani e chi sogna coccola Schumi 2 ma è ancora troppo acerbo”.

    Ultima cosa: ma secondo te il 5 luglio il mondiale di F1 in Austria comincia davvero?
    “Boh. Certo, se comincia voglio proprio vedermelo lo spogliatoio Ferrari, con Leclerc padrone unico e Vettel separato in casa. Altro che Chiellini e Balotelli al mondiale brasiliano del 2014...”

    di Daniela Bertoni

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