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  • Tutti i dubbi sulla sostenibilità del tennis: parla l’ex tennista Laura Robson

    Tutti i dubbi sulla sostenibilità del tennis: parla l’ex tennista Laura Robson

    • Paolo Mazza
      Paolo Mazza
    Un mese e mezzo fa Laura Robson, ex numero 27 del ranking WTA, si ritirava a causa dei numerosi infortuni che la hanno tormentata dal 2014 in poi. Oggi è tornata a parlare dello sport della sua vita, criticando però l’infittirsi sempre più acuto del calendario tennistico.

    Quest’ultimo, infatti, non ha soltanto ripercussioni sulla tenuta fisica degli atleti – ormai sempre più alle prese con infortuni di varia natura – ma anche sull’integrità dell’ambiente. Nel 2022, l’ATP Tour prevede 68 eventi mentre il WTA Tour ne prevede 54: questo programma, per quanto possa giovare allo spettacolo e agli occhi dei tifosi, non è più sostenibile. 

    Laura Robson, in particolare, si sofferma sul tema del viaggiare senza sosta; è possibile, infatti, che i tennisti debbano spostarsi continuamente da un posto all’altro del mondo, senza avere la possibilità di recuperare un po’ di energia? Questa dinamica ha una forte influenza anche sull’ambiente in quanto non solo i tennisti viaggiano ogni settimana ma, una volta arrivati alla location del torneo, trovano un numero esagerato di macchine ad aspettarli. Sarebbe molto più semplice dare vita ad un sistema logistico condiviso, così che più atleti possano viaggiare con lo stesso mezzo. 

    Un altro problema posto all’attenzione da Robson è quello dell’ingente quantità di bottiglie di plastica monouso che viene utilizzata ogni anno nei vari tornei e che sta sollevando numerose polemiche, specialmente in questi giorni a Wimbledon. Alcuni attivisti hanno, infatti, criticato la partnership tra il Grande Slam britannico ed Evian, sponsor della competizione reo di aver fornito agli atleti queste fatidiche bottiglie di plastica. Si stima che in un torneo di tale portata siano centinaia di migliaia le bottiglie distribuite e utilizzate, una quantità decisamente troppo elevata e anche facile da ridurre se non viene meno l’impegno. 

    Basterebbe prendere come esempio ciò che è accaduto qualche settimana fa durante un altro torneo del Grande Slam, il Roland Garros. In linea con il divieto del governo francese sulla plastica monouso, i partecipanti del Roland Garros hanno infatti bevuto solo da bottiglie riutilizzabili. L’introduzione di queste ultime potrebbe portare ad una grande svolta e dirigere anche uno sport come il tennis sulla via della sostenibilità. 
     

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