Ucraina, con Shakhtar-Metalist riparte il campionato tra bunker e porte chiuse
PROVVEDIMENTI - Torna il calcio dunque, ma l’incubo della guerra è ben presente. Le partite si disputeranno tutte a porte chiuse in modo da evitare che i russi possano usare gli stadi come bersagli per colpire la popolazione ucraina. E sono stati disposti e costruiti bunker nelle vicinanze degli spogliatoi. Qualora dovessero suonare le sirene del pericolo imminente, i giocatori, lo staff e le poche persone ammesse nell’impianto dovranno rifugiarsi lì. Il conflitto condiziona ovviamente lo svolgimento del torneo. Due club, il Mariupol Fc e il Desna Chernihiv, hanno già dato forfait. Si giocherà in città messe in ginocchio come Kharkiv e Zaporizhzia.
TORNEO - L’ultima partita risale a dicembre, in vetta c'era lo Shakhtar con 47 punti in 18 partite, 2 in più della Dinamo Kiev. Ora la squadra di Donetsk si ripresenta in campo, senza l’allenatore De Zerbi, tornato in Italia quest’estate, e sarà ai nastri di partenza anche della Champions League, nonostante una rosa depauperata. Le squadre ucraine stanno anche affrontando, sempre in campo neutro, le qualificazioni alle coppe europee. La Dinamo Kiev si sta giocando il passaggio ai gironi di Champions con il Benfica, il Dnipro all’Europa League. I risultati stentano ad arrivare, ma l’importante è riprendere: dare una parvenza di normalità al Paese. E non è un caso che si riprenda proprio oggi nel National Flag Day, il giorno in cui si celebra la bandiera ucraina. Un segnale di speranza.
