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  • Un cappuccino con Sconcerti: Ibra calciatore totem. Non importa come, basta che ci sia

    Un cappuccino con Sconcerti: Ibra calciatore totem. Non importa come, basta che ci sia

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Con Zlatan Ibrahimovic è nato il calciatore Totem. E il primo quarantenne ad aver firmato un contratto quando ancora è in convalescenza per un intervento al ginocchio. C'è qualcosa di profondamente diverso nella sua storia, quasi di trascendentale. Non è più un giocatore, è un puro simbolo. Non si sa cosa sia oggi come atleta, come giocatore, ma non importa, non interessa. L'importante è che ci sia. Forse è la modernità che scambia per informazioni reali il sentimento, oppure è l'opposto, qualcosa di primitivo che porta a stare vicino a chi dà l'idea di proteggerti. 

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    Ma non ricordo un giocatore con questo potere. Forse Valentino Mazzola nel Grande Torino, forse Pelé e Maradona, forse Cruyff nell'Olanda. C'è in Ibrahimovic una diversità che porta a credere alla propaganda che lui fa di se stesso. C'è tra il suo fisico, le cose che dice e sa ancora fare, una specie di armonia universale. E' l’unico a cui sembra sempre conveniente credere. Tante delle sue leggende mi sembrano battute pubblicitarie, ma capisco che c'è molto di più. Se è un inganno, è durato troppo. E nessuno regala a lungo denaro. Allora Ibrahimovic è il primo di un'altra specie. Davvero. 

     

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