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  • Un cappuccino con Sconcerti: il fenomeno Sassuolo smaschera i limiti attuali del calcio italiano

    Un cappuccino con Sconcerti: il fenomeno Sassuolo smaschera i limiti attuali del calcio italiano

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    C’è uno strano incontro tra le grandi del calcio e i giovani del Sassuolo. Per molti versi è naturale perché si tratta sempre di giocatori di valore. Per altri versi, è così tanta l’insistenza, l’unicità del proposito, da far sorgere qualche dubbio. I giocatori del Sassuolo attualmente molto ambiti, sono sei: Lopez, Frattesi, Berardi, Scamacca, Raspadori e Traoré. Cioè tutto il centrocampo e i tre di attacco, due terzi di squadra. Sono davvero tanti.

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    Lo stesso Sassuolo ha cominciato il campionato con Caputo (oggi ancora 9 gol nella Samp) e ceduto a gennaio Boga all’Atalanta. Ad agosto ha dato Locatelli alla Juve. Non vedo nessuna squadra che abbia tanti giocatori da trenta milioni. Bernardeschi o Calhanoglu, Arthur o Lozano, per esempio, possono anche valerli, ma oggi nessuno pagherebbe quella cifra. Questo fa sorgere una domanda: perché il Sassuolo è al nono posto in classifica? Perché ci si sorprende del buon lavoro di Dionisi se allena tanti giocatori da trenta milioni? Cosa c’è dietro le sue classifiche? Un ottimo lavoro, la buona stampa stampa riservata alle sorprese, o anche la debolezza attuale del nostro calcio? In sintesi, la grandezza del Sassuolo è un pregio o un limite?

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