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  •  Un cappuccino con Sconcerti: lo striscione dei tifosi del Milan per Kessie: complimenti, ma solo a metà

    Un cappuccino con Sconcerti: lo striscione dei tifosi del Milan per Kessie: complimenti, ma solo a metà

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Complimenti e un abbraccio personale alla seconda parte dello striscione dei tifosi milanisti dedicato a Kessie. Quel “cordiali saluti agli insoddisfatti” è quanto di più giusto e moderno si possa scrivere oggi. Significa accettare la libertà dei giocatori, la consapevolezza che un contratto oggi non è più di proprietà, ma al massimo di affitto. Non è casa tua. Se il giocatore vuole cambiare aria, se per qualunque motivo non è soddisfatto, può farlo. Sono meno d’accordo sulla prima parte dello striscione che risente ancora del vecchio modo di considerare comunque il giocatore “tuo”. Dice “chi ama il Milan lo dimostri con i fatti”.

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    Perché un giocatore dovrebbe “amare” il club con cui ha semplicemente firmato un contratto per qualche anno di occupazione? Credo possa bastare faccia il suo dovere in campo, perché dovrebbe esserci anche l’amore? Che vuol dire amare? E’ come il patriota che va di moda oggi, cioè che si è disposti a morire per la patria? Su di me non giurerei. Per la famiglia certo, per la patria dipende dai momenti, riparliamone. Nessuno gioca più per amore, i milanisti lo sanno bene. Non esiste più la bandiera e sapere perché? Perché non esiste più la casa.

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