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  • Un cappuccino con Sconcerti: quelli che copiano Guardiola senza averne i fuoriclasse

    Un cappuccino con Sconcerti: quelli che copiano Guardiola senza averne i fuoriclasse

    • Mario Sconcerti
      Mario Sconcerti
    Su sette partite di Coppa ne abbiamo vinte due, perse tre e pareggiate due. In Champions le italiane hanno fatto quattro punti su dodici, ma è evidente che qualcosa è cambiato per tutti. Non c’è più una differenza europea, c’è una differenza tra poche squadre e le altre, di qualunque nazione siano. Le inglesi, che restano il vecchio riferimento, hanno perso due gare di Champions su quattro, i tedeschi anche. In Spagna sono andate avanti le grandi di sempre, ma il Siviglia, l’unica che ha giocato uno scontro diretto, ha perso in casa con duro punteggio contro il City. La differenza sembra non farla più il campionato in cui si gioca.

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    Certamente conta, ma conta di più la qualità che poche squadre possono mettere insieme. Se sei un giocatore diverso, giochi diversamente al calcio. Non è solo un problema di applicazione, di pura velocità fisica. E’ un problema di velocità con cui si muove il pallone. Il primo Guardiola ha insegnato a tutti il calcio dei passaggi brevi, quasi sempre facili. La differenza la facevano poi i fuoriclasse. In dieci anni, tutti hanno preso da Guardiola, tutti giocano benino, ma pochi hanno i fuoriclasse. Così siamo tutti uguali, dovunque, tranne quattro-cinque squadre.

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