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Un'Inter senza gioco strappa la vetta alla Juve, ma Conte festeggia solo per questo

Un'Inter senza gioco strappa la vetta alla Juve, ma Conte festeggia solo per questo

  • Alberto Cerruti
    Alberto Cerruti
“C’è solo l’Inter”, cantavano i tifosi a San Siro prima che incominciasse la partita. Ma soprattutto c’è solo l’Inter in testa alla classifica, dopo lo 0-0 della Juventus a Firenze e l’1-0 dei nerazzurri contro l’Udinese, in attesa di sapere che cosa farà il Torino lunedì contro il Lecce. Per la serie “tutto è bene ciò che finisce bene”, la squadra di Conte festeggia il terzo successo consecutivo ma i motivi di soddisfazione finiscono qui. Dopo la goleada all’esordio contro il neopromosso Lecce e il sofferto 2-1 a Cagliari, ecco un altro successo di misura, firmato da un colpo di testa del piccolo grande Sensi, senza gioco e soprattutto senza nemmeno la capacità di sfruttare il vantaggio di giocare con un uomo in più, dal 34’ del primo tempo, per l’espulsione di De Paul. In attesa di tempi migliori, per adesso può bastare così, anche per il morale pensando alla sfida di martedì in Champions contro lo Slavia Praga e al derby di sabato prossimo, visto che il Milan contro l’Udinese aveva perso.  

SUBITO PALO - Il pareggio della Juventus a Firenze spinge ancora di più l’Inter, che infatti parte al massimo e dopo appena 4’ colpisce un palo con un gran tiro di Politano dalla lunetta. Sembra l’inizio di una gara in discesa e invece la squadra di Conte fatica a rendersi nuovamente pericolosa, malgrado una seconda conclusione di Sensi, respinta in volo da Musso. Merito dell’Udinese che non si chiude nella propria metà campo e appena può riparte con Jajalo che dirige il centrocampo a cinque tra i due centrali Walace e Fofana e i due esterni Larsen e Sema. Il piano è quello di liberare al tiro la prima punta Lasagna, al fianco del quale, anche se in posizione più arretrata, c’è l’argentino De Paul. Tanto movimento, però, produce soltanto un gran destro di Walace in piena area che non sorprende Handanovic. Intanto il tempo passa e davanti al nuovo trio titolare in difesa, grazie al debutto di Godin in linea con il centrale De Vrij e l’esterno sinistro Skriniar, l’Inter non riesce a dare profondità alla propria manovra perché Candreva e Asamoah non riescono ad andare sul fondo per crossare palloni al centro per Lukaku e il suo nuovo compagno di reparto Politano. 

SENSI UNICO - L’unico che cerca di ribellarsi a questo ritmo lento è il solito Sensi che si muove come una trottola tra Brozovic, meno ispirato del previsto, e Barella che tanto per cambiare si fa ammonire per un’entrata fuori tempo su De Paul. L’argentino si innervosisce e poco dopo reagisce con uno schiaffo sul collo a Candreva che per la verità lo rincorre urlandogli parole non di elogio con l’aggiunta di una finta carezza. L’arbitro Mariani, che non aveva colto la gravità del gesto dell’argentino, viene richiamato a dopo aver rivisto le immagini sul monitor espelle giustamente il numero 10 dell’Udinese, con un uomo in meno dal 34’. Senza il suo uomo di maggior talento la squadra friulana arretra e l’Inter la punisce al 44’ con un gol capolavoro di Sensi, bravissimo a deviare di testa, precedendo Becao, un lungo cross di Godin. Così sono già 2 i gol in campionato di questo centrocampista, come Lukaku, ma senza rigori. E non è un caso perché Sensi vede sempre la porta, rivelandosi davvero unico nel suo genere e indispensabile in questa nuova Inter.

SUPER HANDANOVIC - Al riposo con un gol e un uomo in più, Conte non si illude però di avere già vinto e lo dimostra il fatto che inserisce Gagliardini al posto di Barella, già ammonito, che non la prende bene ma deve capire le ragioni del tecnico, perché è meglio abbonarsi ai gol come Sensi che ai cartellini gialli come fa lui. La prudenza del tecnico nerazzurro non è esagerata perché la prima occasione da gol della ripresa capita sui piedi di Lasagna, la cui conclusione viene respinta dal solito super Handanovic, bravo a tappare le falle di una difesa distratta in cui Godin dimostra ancora qualche impaccio. Lo spavento scuote l’Inter che si ributta in attacco, ma sempre senza la precisione necessaria in attacco, perché il tanto atteso Lukaku gioca soltanto di sponda, senza tirare mai in porta. E allora, pensando anche alla prima sfida di Champions di martedì contro lo Slavia Praga, dopo poco più di un’ora Conte inserisce Lautaro Martinez sostituendo il centravanti belga, per la prima volta a digiuno in campionato, che però esce abbracciando il tecnico. 

ESORDIO SANCHEZ - Tudor risponde rinfrescando il centrocampo con Barak al posto di Jajalo. Ma i pericoli arrivano ancora da Sensi, più bravo di Ronaldo a calciare le punizioni perché soltanto Musso gli nega un gran gol mandando la palla a sbattere sulla traversa. Bene o male l’Udinese rimane in partita e siccome un gol è poco, Conte decide di far debuttare Sanchez che rileva Politano per gli ultimi assalti. Nemmeno il nuovo tandem sudamericano, con l’argentino Lautaro e il cileno Sanchez, riesce però ad affondare una bella e coraggiosa Udinese, che costringe i fedelissimi di San Siro a soffrire fino all’ultimo secondo dei 4’ di recupero, quando finalmente l’Inter può festeggiare il suo primo posto solitario.



IL TABELLINO

Inter-Udinese 1-0

Marcatori: Sensi 

Inter: Handanovic; Godin, de Vrij, Skriniar; Candreva, Barella (dal 1’ s.t. Gagliardini), Brozovic, Sensi, Asamoah; Lukaku (dal 19’ s.t. Lautaro), Politano (dal 34’ s.t. Sanchez).

Udinese: Musso; Opoku, Becao, De Maio; Larsen, Jajalo (dal 27' s.t. Barak) , Fofana, Walace (dal 36’ s.t. Mandragora), Sema (dal 36’ s.t. Pussetto); De Paul, Lasagna.

Ammoniti: Barella (I), Becao (U), Candreva (I)

Espulsi: De Paul (U)

Arbitro: Maurizio Mariani (della Sezione di Aprilia)

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