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  • Under 21, Romizi a CM: 'Firenze, nessuna chiamata. U21 in B? Bell'idea' VIDEO

    Under 21, Romizi a CM: 'Firenze, nessuna chiamata. U21 in B? Bell'idea' VIDEO

    • Gianluca Minchiotti

    Marco Romizi, centrocampista classe 1990 di proprietà della Fiorentina in prestito alla Reggiana, è una delle migliori promesse del calcio italiano. Un giovane talento in ascesa, come ha dimostrato anche nel 2-2 di ieri dell'Under 21 in Germania. Ai microfoni di Calciomercato.com, Romizi parla degli azzurrini di Ciro Ferrara e di sé stesso, con uno sguardo al futuro.

    Contro la Germania campione d'Europa grande prova dell'Under 21, che rimonta in trasferta da 2-0 a 2-2. Con il tuo ingresso in campo nel secondo tempo è cambiata la partita...
    "Inizialmente siamo stati un po' timorosi, perché affrontavamo una squadra molto quotata, formata da ottimi giocatori. Nel secondo tempo poi si è visto che la squadra ha voglia di giocare, di stare insieme. Siamo un bel gruppo, e con la voglia e con la grinta siamo riusciti a recuperare. Per quanto mi riguarda, penso di aver fatto una buona prova. Il mister mi ha messo in campo nel secondo tempo, penso di aver portato gioco alla squadra, di aver messo impegno, così come hanno fatto gli altri ragazzi che sono entrati nella riprese, Gabbiadini, Saponara e Borini".

    Dopo i primi mesi della nuova Under 21 di Ferrara si può fare un primo bilancio?

    "Sì, siamo ancora imbattuti ed è importante, perché poi alla fine contano i risultati. Siamo una buona squadra, fatta di buoni giocatori, che riescono anche a stare molto bene insieme, ed è una cosa molto importante. Si è visto che la parte portante del gruppo il mister bene o male l'ha già scelta e ora dovrà vedere altri giocatori da aggiungere volta per volta. La parte portante del gruppo però è fatta ed è un buon gruppo".

    Cosa pensi dell'idea di Prandelli, accolta positivamente dalla Figc, di schierare una Under 21 azzurra in Serie B per consentire ai talenti migliori del nostro calcio di giocare con maggiore continuità?

    "E' veramente una buona idea e ce ne vorrebbe non solo una di squadra, credo, ma più di una. Anche ieri, con la Germania, è stato evidente il fatto che fra i tedeschi ci fossero molti giocatori impiegati in pianta stabile nelle loro squadre in Bundesliga. Da noi, invece, chi è in Serie A non gioca e chi è in B fa fatica a giocare. Io e Pinsoglio giochiamo, ma perché siamo in Lega Pro. Sarebbe una cosa molto importante mettere in pratica questa idea, speriamo che sia fatto". 

    In Spagna, le squadre più importanti hanno delle squadre 'B' che giocano nel campionato di seconda divisione. L'idea di Prandelli va un po' in questa direzione.

    "Sì, infatti, credo che in queste cose dobbiamo imparare dall'estero, dove i campionati servono per dare visibilità ai ragazzi, per dar loro fiducia e continuità, che sono le cose che servono ai ragazzi, invece di giocare pochi minuti, oppure una partita sì e due no".

    Passiamo a te: stiamo per affrontare la parte finale della stagione ed è quasi il momento di pensare al futuro. Cosa ti auguri per la prossima stagione, un ritorno alla Fiorentina?
    "Ora cerchiamo di finire bene l'anno a Reggio Emilia, raggiungendo magari i play-off. Per il prossimo anno vediamo. Non ho ricevuto nè chiamate nè alcun tipo di informazione da Firenze. Per ora penso di finire l'anno nel migliore dei modi, poi vedremo se tornare a Firenze, se la Fiorentina mi vorrà riportare alla base, oppure se andare a giocare da qualche altra parte. Questo ancora non lo so". 

    Tu ti sentiresti già pronto per la Serie A?

    "Sarebbe un salto molto grande, uno lo può dire solo se ci si trova in mezzo. Quindi non saprei. Comunque sarebbe una bella soddisfazione e sicuramente darei il massimo per poter stare in quel gruppo".

    Di fronte alla possibilità di un'eventuale esperienza all'estero, come ti porresti?
    "Non metto dei limiti a nessuna possibilità. Se si dovesse presentare una possibilità di questo tipo, la discuterei in famiglia, con il mio procuratore e con la società. Non mi pongo dei limiti, non ho paura di affrontare un'esperienza di questo tipo". 


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