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Var, la chiamata degli allenatori non ha senso: è fuori dal calcio e dalla logica

Var, la chiamata degli allenatori non ha senso: è fuori dal calcio e dalla logica

  • Stefano Agresti
    Stefano Agresti
Ve lo immaginate un allenatore che, a 40 o 60 metri di distanza, chiede all’arbitro di andare a rivedere alla moviola un’azione perché lui, dalla panchina, ha osservato tutto alla perfezione e si è accorto che c’è stato un intervento da rigore mentre lo stesso arbitro, che è lì accanto alla palla, non ci ha capito nulla, così come il Var e l’Avar davanti al monitor? Va bene che i nostri arbitri, a parte rare eccezioni, sono scarsi o molto scarsi, ma così si esagera. Illogico.

Ancora: ve lo immaginate un arbitro che non concede un rigore osservando l’azione in campo, che non viene corretto dal Var, seduto davanti alla moviola, e che poi cambia idea perché un allenatore gli impone di osservare di nuovo l’azione in tv? Quasi a dire: noi, che siamo arbitri, non ci siamo accorti di nulla (pur essendo fisicamente nella posizione ideale), mentre tu, che fai un altro mestiere, hai capito tutto (benché fossi ben più lontano). Capiterà mai che possano autocondannarsi così? Mah.

Portano a paragone quanto accade in altri sport. Come se il calcio fosse il volley, il basket o il tennis, discipline che si giocano in pochi metri quadrati e che usano la moviola a chiamata quasi esclusivamente per prendere decisioni oggettive (tiro da tre punti o meno, tocco del muro oppure no, palla dentro o fuori). Quando entriamo nel campo dell’interpretazione, tutto diventa più complicato.

Eppure questa idea bislacca di attribuire agli allenatori la possibilità di richiedere l’intervento del Var ha preso campo, al punto che la Federazione se ne è fatta portavoce e ha chiesto di poterla provare. L’Uefa ha strabuzzato gli occhi, quasi non credendo a ciò che stava leggendo. Dietro a questo can can, però, una motivazione esiste e dovrebbe far riflettere innanzitutto proprio gli arbitri.

Chi vuole coinvolgere gli allenatori nella gestione del Var - molti tecnici si sono comunque detti contrari - avverte la necessità di un numero maggiore di revisioni al video da parte dell’arbitro. In pratica è una richiesta a essere più umili e meno sicuri di sé: la presunzione di molti di loro, la cui origine è abbastanza incomprensibile e immotivata, procura danni enormi alla credibilità delle partite e anche alla loro. C’è il Var, usatelo. Se riconoscerete di avere sbagliato, ma cambierete in tempo la decisione, nessuno ve ne farà una colpa; se persevererete nell’errore, diventerete diabolici.

@steagresti

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