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Vieri, Inzaghi e quel pranzo pre-derby: perché Icardi e Higuain non lo fanno?

Vieri, Inzaghi e quel pranzo pre-derby: perché Icardi e Higuain non lo fanno?

  • Stefano Agresti

Ve li immaginate Higuain e Icardi a pranzo assieme, oggi, a due giorni dal derby, e con loro tre giornalisti di un quotidiano di Torino? Domanda retorica, che ha una risposta scontata: non solo non li immaginiamo, ma sembra pura follia. Per mille motivi. I primi che vengono in mente: impossibile combinare un incontro fra due campioni di questo spessore poche ore prima di Inter-Milan; i giornalisti non possono avere rapporti così diretti con i calciatori, soprattutto i migliori; le società non lo permetterebbero mai. Un giornale torinese, poi? Suvvia, non scherziamo: al massimo potrebbe provarci Sky, che ricopre le società d’oro attraverso i diritti televisivi, ma nemmeno per loro sarebbe ipotizzabile l’organizzazione di un incontro del genere.

 

Eppure c’è stato un periodo, nemmeno troppo lontano, in cui tutto questo poteva accadere.

 

Antico ristorante Cascina Zerba, Lomazzo (Como), 19 ottobre 2001. Tavolo per sette (sperando di non dimenticare qualcuno). Presenti tre giornalisti di Tuttosport (oltre a chi scrive, anche il direttore Xavier Jacobelli e Gianni Visnadi) e i responsabili della comunicazione di Inter e Milan, Bruno Bartolozzi e Vittorio Mentana. Mancano due convitati, eccone i nomi: Christian Vieri, centravanti nerazzurro, e Filippo Inzaghi, centravanti rossonero.

Vieri e Inzaghi, oltre che grandi amici, all’epoca erano due tra gli attaccanti migliori del mondo e quel pranzo diventò una specie di evento. Che trascorse via parlando di derby e di pallone, ma anche con battute, scherzi e prese in giro di Pippo verso Bobo, e di Bobo verso tutti. Avemmo la conferma di quanto saldo fosse il loro rapporto. Si contendevano il posto in Nazionale, erano simboli di due squadre rivali, avevano caratteri opposti (Vieri non guardava in faccia a nessuno, Inzaghi considerava tutti; Vieri diceva la prima cosa che gli passava per la testa, Inzaghi era riflessivo ai massimi livelli: erano simili solo per il tourbillon di fidanzate che via via gli venivano attribuite, quasi sempre a ragione). Eppure, nonostante queste distanze che parevano incolmabili, e nonostante la fortissima rivalità del campo, si volevano bene, e se ne vogliono ancora.

 

Alla fine del pranzo baci e abbracci, ci vediamo domenica. Che per Inzaghi fu trionfale (segnò un gol nella vittoria per 4-2 del Milan, salvando - almeno per qualche giornata - la panchina di Terim), mentre Vieri non giocò per un lieve infortunio da cui non riuscì a recuperare (si vendicò al ritorno, firmando la rete del successo).

 

In quindici anni o poco più è cambiato il mondo attorno e dentro al pallone. In peggio? Non vogliamo passare per nostalgici, ma dal punto di vista dei rapporti umani, personali e professionali, certamente sì. Pensate a quanto sarebbe stato bello se oggi Higuain e Icardi avessero pranzato assieme, loro che sono entrambi argentini, prendendosi amabilmente in giro. Non all’Antico ristorante di Lomazzo, però: assieme al calcio dei sentimenti, hanno chiuso pure quello.

@steagresti
 

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