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  • Violamania: battete il cinque! Miracolo Pioli: uniti siamo più forti

    Violamania: battete il cinque! Miracolo Pioli: uniti siamo più forti

    • Giacomo Brunetti
    Un’impresa sportiva. E il merito, in gran parte, va attribuito all’allenatore. Capace di tenere unito il gruppo, di aver tratto da una tragedia lo spirito per far rendere tutti al meglio, anche sopra le reali capacità. Altra vittoria, la quinta consecutiva. E settimo posto raggiunto, grazie all’esito dello scontro diretto tra Atalanta e Sampdoria.

    Pioli, il comandante di un gruppo che si sta rivelando stratosferico.

    Di punto in bianco, nel momento peggiore, la Fiorentina è rinata. Modulo, accorgimenti tattici e, soprattutto, concetti astratti che si sono concretizzati nei risultati raggiunti. Il lavoro e la bravura del mister, osannati a più riprese, stanno iniziando a rivelarsi. Complice anche quel suo essere buono, giusto e generoso, quel saper parlare con tutti, quel sapere imporsi facendosi volere bene. I valori, in questo caso, stanno pagando: la partita più complicata era tenere l’unità, aumentarla. Ci è riuscito.

    Nel nome di Davide.

    Il saluto ai tifosi, ormai consueto, che i giocatori esprimono a fine partita rivolgendosi al Capitano è il simbolo di questa Fiorentina. Compatta, una cosa sola. Il pensiero è rivolto là, non era facile tornare in quel posto maledetto che, un mese fa, ha stravolto la vita a molti. Si sono scoperti uomini, maturando in fretta per raggiungere la meta finale. Stimoli trovati in fondo all’anima e portati alla luce, plasmando una dorata unità d’intenti.

    Sorrisi.

    Quelli che adesso spuntano sulle facce dei giocatori, attraversati da nuove energie e rivitalizzati da un’armonia e un’unione di benevolenza. Quelli che adesso si ammirano sui volti dei tifosi, che fin dal primo momento hanno abbracciato le maglie viola, coccolandoli nel dolore, ritrovando un senso a una stagione che sembrava perduta, un altro misero anno avaro di soddisfazioni.

    Europa, senza nascondersi.

    Il cammino è ancora lungo: mancano otto giornate e tante partite difficili, iniziando da quella contro la Roma. Spensieratezza, zero calcoli. Partita dopo partita. Parole facili ma vere, utili. Di questo ha bisogno la Fiorentina, continuare a marciare senza la pressione di dover dimostrare qualcosa. Già aver riaperto i conti è un miracolo, se si pensa a cinque partite fa.

    Applausi finali.

    Doverosi. Come detto, a Pioli, a tutti. Il cerchio che si è creato sembra magico. Firenze ci crede, ama i suoi ragazzi. Un patrimonio che non va depauperato. Pazientiamo, però. E non molliamo.

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