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  • Violamania: 'migliorare lo scorso anno'. E intanto l'Europa dista sette punti

    Violamania: 'migliorare lo scorso anno'. E intanto l'Europa dista sette punti

    • Giacomo Brunetti
    Siamo ancora qui, a commentare il tredicesimo pareggio della stagione. Una X accanto alla casella riportante le due squadre che, ormai, con la Fiorentina è d'obbligo. E sono proprio quei pareggi nel girone d'andata ad aver messo la Fiorentina in una situazione di rincorsa perenne, lenita parzialmente dall'impatto di Muriel - otto reti in undici partite - ma insoddisfatta dalla classifica, che vede adesso la squadra allenata da Pioli stazionare a sette punti dalla zona europea. Troppi, attualmente, per poter pensare a una rimonta. Specialmente alla luce dell'andamento altalenante che ha visto protagonista la Viola.

    La partita contro la Lazio è l'ultima scintilla che proietta l'attenzione sulla Coppa Italia. Un primo tempo in cui i biancocelesti hanno chiuso la Fiorentina nella propria metà campo e successivamente, grazie a una zampata del solito Muriel, la gara è stata rimessa in sesto. Niente di meno, niente di più. Un punto che serve a poco, che emana un odore di sconfitta, soprattutto negli obiettivi. Perché l'imperativo «migliorare il risultato della scorsa stagione», adesso ha perso di significato. Troppe occasioni lasciate per strada, una storia di match-point falliti sotto i colpi di gol mangiati e svarioni difensivi. Un 2019 nel quale i gigliati hanno riscoperto i gol e si sono mostrati a nudo nelle debolezze difensive. Un'inversione di tendenza rispetto all'andata, un disequilibrio troppo veemente per trovare stabilità. Le emozioni non sono mancate, si vive di ricordi ma le qualificazioni europee tengono conto della posizione in classifica.

    Tutto questo si chiamerebbe fallimento, se solo non ci fosse la Coppa Italia a tenere vivo un lumicino di speranza. Si ripartirà dal 3-3 del 'Franchi': un 51% a 49% in favore dell'Atalanta, per dirla alla Pioli. La contesa è aperta e sembra essere l'unico modo possibile per fomentare la voglia d'Europa. Per il resto, i discorsi in campionato sono praticamente chiusi per il terzo anno consecutivo. La rocambolesca eliminazione patita contro il Borussia Monchengladbach sembra destinata a rimanere ancora per molto tempo l'ultimo ricordo internazionale. Un progetto giovane - che in estate vedrà partire alcune delle sue migliori pedine - che non ha raccolto quanto meritava. E anche l'allenatore potrebbe lasciare: «Ho già deciso il mio futuro, lo comunicherò a fine stagione». Con il sentore che, l'opzione per il prolungamento, non verrà esercitata.

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