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  • Violamania:| Siamo tutti 'rosiconi'?

    Violamania:| Siamo tutti 'rosiconi'?

    Per capire quanto sia importante una società operativa e che programmi, basta guardare a cosa è successo dopo due sconfitte diverse. L'Udinese ha interrotto la sua lunga sequenza di risultati utili in campionato, scivolando dal terzo al quinto posto, e ha deciso di abbassare drasticamente i prezzi dei biglietti per le partite allo stadio 'Friuli'. La Fiorentina, oltre a continuare a latitare sul fronte entrate (Delio Rossi verosimilmente contro il Cagliari avrà, bene che vada, una punta a poche ore dal fischio d'inizio), continua ad avere i suoi massimi vertici aziendali lontanissimi: dall'azionista di maggioranza - autoesiliatosi - fino al numero uno Cognigni, pendolare fra Marche e Toscana nei week-end, sul modello Kharja. Due modi diversi di affrontare un problema; a Firenze, del resto, si è ormai consapevoli che il 'patto' stipulato con la città la scorsa estate, e che ha raccolto fin da subito pochi consensi - 13mila abbonamenti -, ad oggi è stato disatteso. Verrebbe da chiedersi quando arriverà la fine di questa 'farsa' chiamata Progetto Fiorentina, per usare lo stesso termine con cui Mario Cognigni etichettò il comportamento (invece lineare) di Riccardo Montolivo, gettato in pasto ai tifosi come il 'reietto', il 'malpensante', il 'rosicone'.

    Il centrocampista di Caravaggio, che oggi dovrebbe invece essere etichettato come 'bischero', forse sbagliando i tempi e i modi - parlare faccia a faccia davanti ai giornalisti sarebbe stato preferibile - ha scritto nero su bianco, fin dalla fine dello scorso campionato, cosa non funzionava a Firenze: dismissione del progetto tecnico, assenza fisica dei Della Valle dalla città, nessuna prospettiva di crescita. Anche un leader storico della tifoseria come Walter Tanturli non ha potuto che condividere il pensiero di chi, alla fine, nonostante una campagna mediatica vergognosa nei suoi confronti, magari non ha creduto nel 'progetto' ma ha sempre messo impegno in allenamento - tanto da essere uno dei titolari sia con Mihajlovic che con Rossi -, e che è riconosciuto come leader di uno spogliatoio che, con la storia del cambio di fascia del capitano, ha subìto fin dalla scorsa estate un 'sabotaggio' da parte degli stessi dirigenti. Quelli a cui, secondo qualcuno, avrebbe dovuto fare un 'favore', nel rinnovare il contratto, per far guadagnare qualcosa dalla sua eventuale cessione. Questa farraginosità nel prendere decisioni anche drastiche, ma soprattutto nel non saperle comunicare, sta rovinando anche quel che di buono (poco fino ad ora) sta tentando di ricostruire un uomo di calcio vero come Delio Rossi.

    E' un delitto che a meno di due settimane dal mercato non si riesca ad aiutarlo concretamente nella sua opera di ridefinizione degli equilibri nello spogliatoio, e di progettazione futura. E' essere 'rosiconi' dire questo? E' 'rosicone' chi ha deciso di abbandonare il 'Franchi', stanco di chiacchiere e false promesse, e di un'emozione per i colori viola che è lontanissima dall'essere reale, o più semplicemente è una persona preoccupata per le sorti future della Fiorentina?

    'Rosiconi' è la definizione - servita principalmente a dividere la tifoseria - affibbiata da Diego Della Valle nei confronti di chiunque non credesse e non creda al cosidetto Progetto Fiorentina e di chi ostacoli il (sempre fu) progetto Cittadella Viola. Speriamo che almeno su quest'ultimo fronte l'assist, partito nelle ultime ore dal Comune di Firenz,e sia giunto a Casette d'Ete. Lo stadio, e annessi e connessi, val bene una campagna acquisti invernale degna di essere veramente di 'rafforzamento', come merita Delio Rossi, e come fino ad oggi non  è stata. E' innegabile, anche per chi 'rosicone' finge oggi di non essere.


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