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  • Violamania: sostiene Platone

    Violamania: sostiene Platone

    C'è un dato inequivocabile che non può dare adito ad interpretazioni diverse dalla realtà: la Fiorentina ha subito al momento in campionato 20 reti, il numero massimo di gol presi da quando la società gigliata è tornata a partecipare in serie A nel 2003. Squadra viola che è reduce inoltre da due sconfitte consecutive in trasferta e che ha perso tutti i propri scontri diretti con le avversarie che presuntamente dovrebbero combattere con lei per un posto in Champions League: Roma, Inter e Napoli. Ovviamente la rosa di Montella non né quella che merita una classifica mediocre, fuori dalle coppe ma certamente al momento non può sognare l'alta classifica, ed i frutti di questo periodo autunnale tutt'altro che positivo sono assolutamente riconducibili a quanto accaduto nell'ultima estate, con riverbero sul periodo odierno.

    Il tecnico gigliato, che era stato accontentato al massimo nella sua richiesta offensiva nell'ultima campagna acquisti, con Mario Gomez, e che poi per sfortuna con l'infortunio di quest'ultimo non ha potuto usufruire dell'ex panzer tedesco, si era lamentato nella conferenza stampa della vigilia del primo turno di campionato del mancato arrivo di un vice Pizarro, con la società guidata dalla famiglia Della Valle che invece aveva comprato nelle ore finali di mercato un Rebic che proprio Montella sapeva che si sarebbe rivelato acerbo. L'infortunio di Hegazy ha accentuato il problema di mancanza di alternative in difesa, con, appena sceso il rendimento del regista cileno, e con una forma in calando tecnico-fisica di Ambrosini ed Aquilani, e la mancata crescita di Vecino, Bakic e Wolski, i nodi sono venuti al pettine.

    Sosteneva Platone: 'Aristotele mi è amico, ma mi è piu' amica la verità'. Ovvero puoi raccontarti quello che vuoi per ingraziarti gli amici e prenderti la simpatia dei tuoi solidali ma se non dici le cose come stanno, poi alla fine fai solo brutta figura. C'è chi ha raccontato dopo la campagna acquisti della scorsa estate che la Fiorentina fosse una squadra pronta per lo scudetto, che Neto fosse il nuovo Yashin, che Savic il Beckenbauer del terzo millennio e che Cuadrado vale già Cristiano Ronaldo. Poi rimedi figuruccie, e vieni ricoperto di ridicolo. Puoi passare una settimana a parlare ottimamente del passato (francamente imbarazzante però la campagna elettorale per far si che Batistuta diventi dirigente) ma se ti dimentichi degli avversari (neanche una domanda nella conferenza stampa della vigilia sui vari Destro e Gervinho, che come invece era facilmente prevedibile, hanno fatto la differenza) poi paghi. Per fortuna il periodo di incubazione di Mario Gomez sta finendo, c'è una campagna acquisti invernale alle porte dove alle pecche dello scorso mercato estivo si può rimediare (serve un serie vice Pizarro ed un centrale difensivo esperto, e se è possibile pure un portiere). Ma soprattutto sta per arrivare il rinnovo di Prade', che forse avrebbe anche venduto Ljajic al Milan, ma prima che gli fosse tolto potere in pieno agosto scorso, avrebbe potuto fare gli acquisti necessari ad una Fiorentina che non ha ancora compromesso la stagione. Anzi è ancora tutto in ballo, ma serve una svolta: tecnica e societaria. 

     

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