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  • Violamania:| Un consiglio per Corvino

    Violamania:| Un consiglio per Corvino

    Caro Pantaleo, dimettiti. E' questo il consiglio che mi sento di darti, molto umilmente e senza voler andare a toccare la tua proverbiale permalosità, pochi giorni dopo la chiusura del mercato invernale che ti ha visto protagonista in negativo, soprattutto confrontando la disponibilità economica con gli investimenti fatti. Credo che fare un passo indietro importante oggi, proprio quando mentalmente e a livello operativo bisogna preparare la prossima stagione, permetterebbe alla Fiorentina di essere guidata da un altro tuo collega, più lucidamente pronto e sicuramente meno soggetto alle critiche che ti hanno colpito e ferito in questo periodo. Non so se si possa parlare di bilancio fallimentare, ma l'impressione, credimi, condivisa anche da molti tifosi e da stimati colleghi - non certamente quelli che ti circondano in maniera ruffiana e che continuano a partecipare alle tue conferenze stampa fiume o ai tuoi pranzi in zona stadio - è che il tuo tempo a Firenze sia giunto al capolinea.

    Puoi uscire di scena come un attore bravo che ha avuto alcuni balbettamenti nel recitare la parte nel secondo tempo del film, o continuare a prenderti i fischi, vantandoti della tua performance nella prima parte del lungometraggio viola, che ti ha visto protagonista e autore molto spesso perfetto di scene indimenticabili, che vanno dalla conquista quadriennale della zona Champions League all'impresa di Liverpool. Poi, come molti esseri umani, ti sei fatto prendere dalle manie di grandezza, hai pensato che tutto sulle tue spalle - quell'egocentrismo che tanto piace agli uomini di potere - fosse facile da gestire, e hai mischiato il tutto con l'aziendalismo tanto caro alla famiglia Della Valle. Invece, dalla cessione di Felipe Melo in poi (apice della tua carriera), sei caduto in un baratro di cui forse non ti rendi conto. Come Nerone che cantava con il menestrello mentre Roma bruciava, tu organizzavi il tuo show estivo al 'Franchi', mentre una Firenze stordita non capiva in che direzione andasse la sua squadra di calcio. L'ultimo mercato ha sancito le scelte sbagliate di Bolatti e Felipe, per soprassedere su Keirrison. Ljajic diventerà un campione, ma la tribuna del suo mentore Mihajlovic è stato il colpo finale a quel progetto societario che è stato inizio della dismissione, un anno fa, quando era il momento di prendere il volo. Proprio la scelta dell'allenatore serbo, fatta totalmente per tua volontà, si è rivelata la più sbagliata, visto che Mihajlovic si è dimostrato inesperto, di lingua lunga e maleducata, ma di passo lento dal punto di vista tecnico, e soprattutto di un aziendalismo controproducente, visto l'esito mesto del campionato.

    Non posso credere che tu abbia perso lo smalto che ti ha permesso troppo spesso di essere il re del mercato. Sicuramente i parametri dettati dalla società ti hanno posto dei vincoli che hai dovuto accettare, ma le offese che hai mostrato verso quella parte di stampa che fa il suo mestiere nel provare ad analizzare i tuoi errori, sono il sintomo di una stanchezza e di una lucidità mentale che ti dovrebbe portare a ritirarti di buon ordine. Non puoi negare che l'acquisto 'motivazione', il più importante che dicevi di aver fatto la scorsa estate, in realtà, visti i risultati sul campo della Fiorentina e la vita privata dei giocatori, sia stato forse il peggiore della tua carriera. Hai mischiato viaggi in Sudamerica - non giustificabili se alla fine sono arrivati Jefferson e Bolatti, oltre a Neto che fa parte della categoria dei 'si vedrà' -, acquisti privi di senso (cinque portieri ed altrettanti esterni destri in 24 mesi) ed interviste che non hanno fatto altro che attirarti antipatie. Credo che tu sia un pezzo fondamentale della storia della Fiorentina recente, macchiatosi però adesso troppo spesso di episodi comico-grotteschi, come quello andato in scena con Barreto poco più di una settimana fa.

    Ho il sentore che la società si stia liberando di te a piccoli passi, e magari nella maniera peggiore, ovvero fingendo di darti fiducia, magari affiancandoti una figura che ti depotenzierebbe, e poi salutarti senza neanche riconoscenza, come è accaduto con frequenza in passato, con chi si vuole scaricare ed imputare di tutto il negativo di questa Fiorentina. Dimettiti Pantaleo, comunque vada; chi oggi ti accusa delle peggiori cose saprà riconoscerti anche meriti importanti per il tuo passato, come l'ultimo, quello di aver assemblato una squadra Primavera capace di arrivare in finale di Coppa Italia e ai vertici in campionato. Il mio è un consiglio non richiesto, da chi tiene a te e ti considera importante e, proprio per questo, non è caduto nel gioco di sorriderti davanti e criticarti alle spalle. Quello che penso di te, nel bene e nel male, te l'ho detto e scritto apertamente, senza nulla da nascondere. Dimettiti, per il bene della tua Fiorentina: goditi la tua meravigliosa famiglia e, credimi, usciresti di scena comunque da vincitore, in questa stagione in cui tutti nella società viola sono perdenti.

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