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  • Jacobelli: Prandelli sino al 2016, ecco perché è rimasto e che cosa vuole fare

    Jacobelli: Prandelli sino al 2016, ecco perché è rimasto e che cosa vuole fare

    Caro Direttore Jacobelli,
    da tifosa della Nazionale sono felice per il rinnovo del contratto di Prandelli che resterà ct sino all'Europeo 2016. Eppure, sino a qualche settimana fa, sembrava che Cesare volesse lasciare gli azzurri dopo il Mondiale. Che cosa l'ha indotto a cambiare idea?

    Mara '91, Napoli (via Facebook)
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    Cara Mara,
    calciomercato.com non è mai stato tenero con l'attuale gestione della Federcalcio, ma, in questo caso, è doveroso complimentarsi con Abete per avere fatto la cosa giusta al momento giusto. E non soltanto perchè, dalle macerie di Sudafrica 2010  - dove i campioni del mondo uscenti vennero buttati fuori nela fase iniziale da Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia -  Prandelli ha ricostruito una signora squadra: vicecampione d'Europa 2012, torneo alla cui fase finale si era qualificata imbattuta e con la miglior difesa; bronzo nella Confederations Cup 2013, oggi ottava nel ranking Fifa e, a livello giovanile, vicecampione d'Europa 2013; qualificata ai mondiali brasiliani 2014 imbattuta e con due turni d'anticipo.

    Per competenza, bravura, saggezza, Prandelli è il Bearzot del terzo millennio (augurandogli di bissare l'82 del Grande Friulano). Con la difficoltà di guidare la Nazionale per 4 volte campione del mondo, una volta campione d'Europa e d'Olimpia, oggi espressione di un campionato che, nel turno del 2 marzo scorso, ha registrato il picco massimo di presenza straniera: 68% rispetto al solo 32% di giocatori italiani.

    Prandelli è rimasto per questi motivi:
    1) crede fermamente in questa Nazionale ed è convinto che, nonostante la carenza di grandi giocatori, sia competitiva per disputare un ottimo mondiale (arrivare fra le prime quattro sarebbe un trionfo).
    2) E' convinto che il lavoro di squadra dello staff tecnico, a cominciare dalle nazionali giovanili di cui sarà supervisore unico dopo l'addio di Sacchi, consentirà di selezionare il meglio del nostro calcio, individuandone i miglioro talenti e valorizzandoli sul modello di ciò che ha fatto la Germania dopo il mondiale 2006.
    3) Il ct, lusingato dalla decisione Figc di confermarlo, indipendentemente dall'esito della spedizione mondiale, ha chiesto e ottenuto la garanzia che la Nazionale troverà più spazio nel calendario della stagione, armonizzandolo con gli impegni dei club. E non è soltanto una mera questione di stage a Coverciano.
    4) Se Prandelli riuscirà anche a spuntare l'anticipato avvio della serie A all'inizio di agosto, allineandola ai più importanti tornei continentali, avrà ottenuto il massimo perchè, si sa, l'egoismo delle società è duro a morire. Ma Cesare è convinto che, riaffermata la priorità della Nazionale, con la collaborazione e con il dialogo si possano abbattere tutti gli ostacoli.
    5) La conferma sino al 2016 rafforza considerevolmente la posizione e il prestigio del selezionatore agli occhi del gruppo azzurro. Chi intende farne parte, deve rispettare le regole e piantarla con i capricci, gli atteggiamenti divistici, la boria e il bullismo in campionato. In Nazionale gioca chi se lo merita e risponde alla convocazione con passione e orgoglio. Sennò rimane a casa. Forza Cesare.

    x.j.




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