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  • Vlahovic ha rubato la scena a Dybala, ma può essere la sua salvezza: un tandem sulle orme di Charles e Sivori

    Vlahovic ha rubato la scena a Dybala, ma può essere la sua salvezza: un tandem sulle orme di Charles e Sivori

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Tutti con Dusan Vlahovic, il nuovo grande numero 7 della Juventus che ha preso la maglia di Franco Causio, come ha sottolineato argutamente il Barone, non quella di Cristiano Ronaldo, come ha puntualizzato l’attaccante serbo. In fondo anche questa sua affermazione è stata una dimostrazione della grande personalità del capocannoniere del campionato, perché sarebbe stato più facile per lui dire che è un sogno imitare CR7. Vlahovic, invece, si è limitato a spiegare che ha scelto la maglia numero 7 perché era libera e tra l’altro il 7 è il numero più vicino al 9 di un centravanti vero, quale giustamente si considera lui.

    Alvaro Morata, che il 9 lo indossa, a questo punto così rischia di andare più spesso di prima in panchina. Ma al di là dei ruoli, chi rischia di più dopo l’arrivo di Vlahovic è Paulo Dybala, anche se uno che gioca nella Juventus con il numero 10 come lui non dovrebbe correre alcun pericolo. Ancora senza il rinnovo del contratto, promesso ma poi congelato dai vertici bianconeri, Dybala è già passato mediaticamente in secondo piano in questa settimana in cui si è parlato soltanto del grande rinforzo della Juventus. Una settimana anonima e alla fine ancora più triste per l’argentino, dopo la scomparsa dell’ex presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, il primo a credere nelle sue qualità e il suo più convinto estimatore. Se non per lui, che comunque continuerà ad applaudirlo dall’alto, Dybala a questo punto deve dimostrare a tutti che Max Allegri ha avuto ragione l’estate scorsa a metterlo al centro del suo progetto, affidandogli la fascia di “capitan futuro”, con il sorpasso al degradato Leonardo Bonucci, “vice” soltanto del leader indiscusso Giorgio Chiellini.

    Maurizio Arrivabene, nuovo amministratore delegato della Juventus, ha detto che in febbraio si parlerà del suo contratto e di quello di altri suoi compagni e questa è un’affermazione che indirettamente ha già abbassato Dybala al livello degli “altri”, senza garantirgli alcuna precedenza. Una scelta molto chiara per far capire a Dybala che sono tutti uguali, anche se per la sua classe e il suo talento l’argentino dovrebbe valere un po’ più degli altri. A questo punto, quindi, tocca a lui dimostrarlo, perché le qualità tecniche e caratteriali non gli mancano. E anzi la presenza di un goleador vero come Vlahovic potrebbe favorirlo, mettendo in luce le sue doti di attaccante atipico, capace di smarcare il nuovo centravanti e nello stesso di brillare, insieme con lui, come seconda punta o rifinitore alle sue spalle. 

    Dybala potrebbe quindi ricostituire con Vlahovic un tandem d’attacco simile a quello storico e vincente composto da Omar Sivori e John Charles alla fine degli Anni Cinquanta. Dybala tra l’altro è argentino come Sivori con il suo stesso numero 10, mentre Vlahovic non è gallese come Charles ma ugualmente forte fisicamente e come lui in grado di vincere la classifica dei cannonieri. E a quel punto, se la nuova coppia funzionasse, nessuno potrebbe più mettere in discussione Dybala, accusandolo di essere discontinuo e poco determinante nelle partite che contano. Ecco perché Vlahovic, dopo averlo messo indirettamente in ombra, potrebbe aiutarlo a tornare protagonista, nel comune interesse della Juventus. Ma soprattutto ecco perché la palla, in tutti i sensi, adesso passa a Dybala.

    Ora o mai più, insomma, per riconquistare la Juventus, strizzando l’occhiolino alla Champions in arrivo. Perché il quarto posto in campionato è il traguardo minimo per chi punta al massimo. Come l’ultimo arrivato Vlahovic e a maggior ragione come Dybala arrivato alla Juventus prima di lui. 

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