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  • Zaccheroni: 'Adriano mi odia, ma i giocatori vanno anche feriti nell'orgoglio. A gennaio Moratti mi fece un regalo'

    Zaccheroni: 'Adriano mi odia, ma i giocatori vanno anche feriti nell'orgoglio. A gennaio Moratti mi fece un regalo'

    Intervistato da TuttoSport, Alberto Zaccheroni, parla del suo rapporto con Adriano ai tempi dell'Inter. 

    “Vi racconto la svolta di Adriano sotto la mia gestione. Lui e Martins in ritardo. Una volta la mamma in aeroporto, una volta una gomma bucata, una volta fermato dai vigili… Un giorno arrivò 5 minuti in ritardo, noi eravamo già in campo e io gli dissi davanti tutti: non sono arrabbiato con te, anzi ti dico che domenica ti farò giocare, ma tu oggi non ti alleni. Tu torni a casa, ti metti il pigiama e vai a dormire. Tu devi allenarti quando hai voglia di allenarti: devi venire con la voglia, se ce l’hai non arrivi di sicuro in ritardo. Da quella volta è arrivato sempre in orario e poi vinceva le partite da solo. Io sono arrivato lì all’Inter, al posto di Cuper, che ero nono alla fine di ottobre. A gennaio Moratti mi fece il regalo di chiedermi chi volessi e io gli chiesi Stankovic, che mi era esploso in mano da centrocampista offensivo alla Lazio, e poi chiesi di far rientrare Adriano dal Parma. Arrivò strappato e ci abbiamo messo più di un mese a rimetterlo in carreggiata, ma poi… Riguardatevi le immagini dell’ultima partita a Empoli quando ci qualificammo per la Champions. Un giocatore bisogna portarlo dentro con le buone o le cattive, anche ferendolo nell’orgoglio. Poi lui ora mi odia… Ma io dopo sono andato via e dopo tre mesi l’hanno perso“.

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