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  • Zambrotta: 'Pirlo ha bisogno di tempo. Ronaldo? Straordinario, ma scelgo Messi'

    Zambrotta: 'Pirlo ha bisogno di tempo. Ronaldo? Straordinario, ma scelgo Messi'

    Gianluca Zambrotta, ex terzino di Juventus, Milan e Barcellona, ha parlato sulle colonne de La Gazzetta dello Sport, occasione in cui si è soffermato anche sul ciclo bianconero iniziato da Andrea Pirlo.

    SULL’ESSERE UN JOLLY - “Deve esserci l’assoluta disponibilità da parte del calciatore. Ipotizzo: se fai la punta e non vuoi saperne di arretrare come mezzala, diventa dura adattarsi. Se poi ci riesci, beh... per un allenatore è tanta roba averne uno così, perché può cambiare il volto alla squadra in qualsiasi momento. Di contro, invece, c’è il rischio di non riuscire a specializzarti, magari diventando uno dei tanti”

    SU CUADRADO – “I nostri percorsi sono veramente simili. Lui nasce “alla Camoranesi”: è un’ala top nell’uno contro uno che, però, può migliorare a livello realizzativo e negli assist. Oggi gioca basso nel 4-4-2 della Juventus e diventa un esterno puro in fase offensiva con i tre che restano. Juan mi piace: è duttile, si sta rivelando determinante”

    SU PIRLO – “In campo è stato un fuoriclasse, il migliore al mondo con Xavi e Iniesta: non mi sorprende vederlo in panchina. E aggiungo: non è un caso che campioni come Guardiola e Ancelotti siano stati dei centrocampisti fortissimi: li chiamerei “calciatori pensanti”, come Andrea”

    SULLA STAGIONE – “Le attenuanti ci sono: come la preparazione, periodo fondamentale quando si cambia così tanto, in pratica assente. E non dimentico gli infortuni: Chiellini, De Ligt, Alex Sandro, Dybala... Pirlo non ha mai lavorato con la rosa al completo. E arrivare dove si vince lo scudetto da nove anni non è facile: come minimo gli avranno chiesto il decimo, ma servirà tempo. Non vedremo una sola Juve, ma tante e diverse. Io sono fiducioso”.

    SU CHIESA E KULUSEVSKI – “Federico ha dimostrato già a Firenze, non in un club qualsiasi: sa cosa vuol dire, per esempio, puntare all’Europa. Sta crescendo e oggi ha una chance unica: nella conclusione mi ricorda il padre, inoltre ha una forte personalità. Su Dejan, invece, zero dubbi: quei 44 milioni di euro (9 di bonus, ndr) sono stati spesi benissimo. Ha carattere, gioca in più posizioni, segna... È un acquisto super”

    SU BERNARDESCHI – “Ha avuto dei problemi fisici che l’hanno frenato. La Nazionale fa sempre bene, soprattutto in questo momento storico: il gol contro l’Estonia gli darà fiducia in ottica Juventus. E una volta ritrovata la condizione sarà utilissimo per Pirlo”

    SU DYBALA – “Anche per lui la sfortuna ha inciso, ma nessuno può discuterne il valore: se gambe e testa vanno, è decisivo. Poi certo, indossa un numero pesante: il 10 è stato di Platini, Baggio e Del Piero. È normale che il tifoso si aspetti tantissimo. In ogni caso, punto su Paulo. E magari l’eventuale stretta di mano per il contratto avrà un effetto positivo sulle sue prestazioni”

    SU CRISTIANO RONALDO – “Ha raggiunto Puskas con 746 reti nella storia dei migliori bomber. Nessuno può dubitare della sua grandezza, ma anche per una questione affettiva scelgo Messi: abbiamo condiviso due anni al Barça, quando stava esplodendo. Vederlo nel quotidiano era straordinario”

    SULLO SCUDETTO – “Allo stato attuale, il Milan sembra avere qualcosa in più: dopo il lockdown è stato quasi perfetto, la rosa è giovane è c’è un entusiasmo particolare, ma il campionato è ancora lunghissimo. Sulla carta Juve e Inter sono più attrezzate, ma non posso dimenticare il Napoli”

    SULLA NAZIONALE – “Grande Mancio: sta scalando il ranking, è tra i migliori c.t. come percentuale di vittorie e ama lanciare i giovani. Tutti si sentono al centro del progetto, chiunque risponde quando va in campo: il gruppo sta facendo la differenza. Come il nostro nel 2006, in Germania...”.

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