Furia Allegri, Vaciago riporta: "Direttore di m..., ti strappo le orecchie!". Max risponde: "Solo un alterco". La replica: "Mi ha aggredito"
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La finale di Coppa Italia contava davvero tanto per Massimiliano Allegri e la tensione con cui ha vissuto la gara, il suo finale con tanto di espulsione, show e muso duro con gli arbitri, e perfino i festeggiamenti, con tanto di messaggio tutt'altro che velato mandato al ds Cristiano Giuntoli ne sono la prova. Ma che poi l'allenatore livornese abbia del tutto perso le staffe lo racconta Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, con cui c'è stato un furioso alterco nel finale.
MINACCE E INSULTI - Nel corridoio che porta alla sala stampa, secondo quanto raccontato da Tuttosport c'è stato l'acceso confronto sfociato prima in insulti e poi lo scontro fisico, con uno spintone e degli strattoni e con tre uomini a trattenerli, e infine in minacce vere e proprie fisiche e verbali. Secondo l'allenatore bianconero il giornalista sarebbe "complice" della società e su di lui ha sfogato tutta la rabbia repressa delle ultime settimane.
IL RACCONTO DI VACIAGO - Un vero e proprio alterco raccontato oggi sulle pagine del suo giornale da Vaciago. Questa la sua versione dei fatti: "Nel corridoio che corre lungo l'enorme sala stampa ho, diciamo, "incrociato" Allegri. Prima che il fatto diventi caso, con le conseguenti distorsioni social, offro il mio racconto dello sgradevole accaduto. Prima della conferenza ha trovato qualche minuto per me: "Direttore di merda! Sì, tu direttore di merda. Scrivi la verità sul tuo giornale, non quello che ti dice la società! Smettila di fare le marchette con la società". A un primo invito a stare calmo e spiegarmi quale fosse la verità che stavo occultando di concerto con i suoi datori di lavoro, Allegri ha risposto strattonandomi, spintonandomi e con il dito sotto il mio naso ha gridato: "Guarda che so dove venire a prenderti. So dove aspettarti. Vengo e ti strappo tutte e due le orecchie. Vengo e ti picchio sul muso. Scrivi la verità sul giornale".
L'INTERVENTO - Soltanto l'intervento di Gabriella Ravizzotti, componente dell'Ufficio Comunicazione della Juventus, e di un addetto della Lega Serie A - racconta ancora Vaciago - sono riusciti a riportare la calma e ad allontanare l'allenatore, parecchio nervoso, dal giornalista. "Visto che nella sua tumultuosa serata romana ha aggredito il quarto uomo - si legge ancora su 'Tuttosport' - nel dopo partita ha aggredito Rocchi, si è fatto pizzicare dalle telecamere mentre invitava Giuntoli ad andarsene proprio prima della premiazione, insomma ha vinto la Coppa e ha perso il controllo, rovinando la festa e imbarazzando non poco la sua società, il cui aplomb è tendenzialmente assai diverso". Resta adesso appunto da capire come reagirà la Juventus in seguito a quanto accaduto.
LA REPLICA DI ALLEGRI - Massimiliano Allegri, con una dichiarazione diffusa dal suo avvocato, Paolo Rodella, all'ANSA, "nega integralmente" la ricostruzione dei fatti avvenuti nel tunnel dell'Olimpico col direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, e precisa che si è trattato semplicemente "di un acceso alterco verbale col direttore, dovuto alla concitazione del momento, nel corso del quale entrambi loro si sono vicendevolmente insultati ad alta voce".
LA PROCURA APRE UN'INCHIESTA - La Procura della Federcalcio – come viene riportato da Ansa - ha appena aperto un procedimento "per le presunte minacce subite dal direttore di Tuttosport Guido Vaciago da parte dell'allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, alla luce delle dichiarazioni rese dallo stesso giornalista". Sono previste audizioni dei due protagonisti e dei presenti all'episodio - trapela ancora -, e saranno inoltre acquisiti filmati, se disponibili, per ricostruire i fatti.
LA REPLICA DI VACIAGO - E' arrivata la precisazione del direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, alle dichiarazioni di Rodella, avvocato di Massimiliano Allegri, all'Ansa: "L'avvocato Paolo Rodella, con il suo comunicato all'ANSA, mi accusa di aver dato una ricostruzione «falsa» dei fatti accaduti nello Stadio Olimpico, mercoledì sera, fra il suo assistito Massimiliano Allegri e me. Tutto ciò è forse ancora più grave dell'accaduto che, per quanto mi riguarda, faceva già parte del passato e sul quale sono costretto a tornare. Invito le parti a una maggiore precisione nella ricostruzione dell'episodio, soprattutto perché la scena si è svolta sotto gli occhi di parecchi testimoni, fra cui il dirigente responsabile Broadcast della Lega Serie A, Manuele Tigani, che più di ogni altro si è prodigato per fermare Allegri; Gabriella Ravizzotti dell'Ufficio Stampa Juventus; almeno due steward dell'Olimpico; un rappresentate delle forze dell'Ordine e tre giornalisti
Ribadisco, quindi, che non si è trattato di un alterco, ma di un monologo di Massimiliano Allegri che mi ha chiamato mentre ero a circa venti metri di distanza da lui, facendo una telefonata privata e senza dedicargli alcuna attenzione. Si è, quindi, rivolto a me con la frase: «Metti giù il telefono, direttore di merda». Ha proseguito con tutte le frasi riportate nella mia ricostruzione, compresa la minaccia di venirmi «a prendere» e di «staccarmi le orecchie». Mi ha preso con forza il polso destro, strattonandolo più volte mentre parlava, lui sì, a voce molto alta. Io non l'ho mai insultato e non ho mai alzato la voce, come potranno confermare i testimoni. Ho semplicemente detto con tono di voce normalissimo: «Stai calmo Max» e per due volte: «Stai attento, che quello che dici è grave». Ribadisco che questa mattina il fatto per me riguardava il passato, mi auguro di non dover più tornare sull'accaduto".