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  • Zazzaroni: Conte, così fan tutti

    Zazzaroni: Conte, così fan tutti

    di Ivan Zazzaroni
    (zazza.blog.deejay.it)


    Yes, they can. Eccome, se can. Dopo cinque anni di pudding nello stomaco (di Kakà 2007 l’ultima gioia) i milanisti ritrovano i quarti di Champions. Erano (sono) superiori all’Arsenal impoverito e l’hanno puntualmente confermato.

    Seedorf a fare da guida esperta, Robinho il variatore esterno, Boateng cane da tartufo poiché abilissimo nello scovare le piste utili e sfruttare i vuoti difensivi degli avversari (ha il fiuto e i tempi giusti), lo scugnizzo Nocerino dispostissimo a sostituirsi a Prince, e Ibra nel ruolo di Batman e cioè in tutti i ruoli e dappertutto: questa era nelle intenzioni di Allegri la fase attiva del Milan che sul prato di San Siro sporcato da due corridoi di moquette verde marcio ha disposto della bestia nera delle italiane nell’edizione più accessibile degli ultimi dieci anni.

    Chiarite così le intenzioni, i piani di una partita ben preparata, stavolta. Poi è successo che zio Clarence si è subito bloccato e Emanuelson ha portato in campo più gambe e polmoni che cervello: una mano santa. Dopo un quarto d’ora il Milan, finalmente nella sua forma internazionale e rinfrancato dal pari della Juve a Parma, era già davanti: invitato da Nocerino, Boateng s’è inventato una traiettoria delle sue, le più spettacolari. Il vantaggio facile e immediato ha consentito a Van Bommel – che ha pensieri semplicissimi, quasi elementari, e concede sempre poco all’estetica – di dare il meglio di sé come faro; e la lentezza degli inglesi – labirintica e problematica l’azione di Song, Arteta e Rosicki, inesistente Walcott – ha agevolato il lavoro di protezione di Thiago Silva e Mexès.

    “Si tromba anche la regina” era scritto su un ottimistico striscione esposto in curva: la seconda e la terza botta alla sovrana le ha date Robinho sottolineando i problemi di organizzazione più volte denunciati dalla squadra di Wenger, all’ultima stagione londinese, immagino – nel solo primo tempo il Milan è arrivato al tiro almeno sette volte.

    PS 1. Mi sorprendo di chi, commentando l’incontro alla tele, si sorprendeva delle difficoltà, dei limiti dell’Arsenal: sono convinto che non meritasse di superare – come purtroppo ha fatto – l’Udinese nei preliminari. Inoltre, in Premier, è tenuto su (e insieme) dai gol di Van Persie.

    PS 2. Il recupero di Parma-Juve si è concluso con una rissa e l’invettiva di Conte contro gli arbitri del dopo-Calciopoli. Antonio ha avuto maestri abilissimi e ha imparato la lezione. Così facevan e fan tutti.


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