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  • Zidane spacca la Juve: ecco perché Paratici e Nedved non lo vogliono

    Zidane spacca la Juve: ecco perché Paratici e Nedved non lo vogliono

    • CM
    Sono giorni di riflessioni e valutazioni in casa Juve. Presto sarà anche tempo di rivoluzioni. Perché un cambio di allenatore dopo cinque stagioni di successi, rappresenta una rivoluzione. Soprattutto se segue l'addio di un direttore generale come nel caso di Max Allegri e Beppe Marotta. Il pensiero di un cambio immediato in panchina c'è stato, ve lo abbiamo raccontato su Calciomercato.com, forse c'è ancora ma difficilmente avverrà. Da qui a fine stagione però la guida tecnica sembra proprio debba cambiare, una decisione per volere di Andrea Agnelli andrà presa in tal senso in tempi molto stretti. E sempre il presidente bianconero rimane fermo nella sua scelta: è Zinedine Zidane l'uomo giusto secondo Agnelli. Ma i vertici della Juve non la pensano tutti come lui. Sia Fabio Paratici che Pavel Nedved, infatti, ritengono che la squadra abbia bisogno di un profilo diverso: Zidane è considerato un grandissimo uomo spogliatoio, motivatore e gestore come nessun altro, ma forse non abbastanza “di campo” come avrebbe bisogno una rosa che in estate potrebbe subire nuovi sostanziali cambiamenti. Agnelli dice Zidane, Paratici e Nedved preferirebbero altro: su queste basi e partendo da questi dubbi si legge il casting ripartito in questi giorni. Perché il presidente bianconero ha concesso un po' di tempo ai suoi uomini di fiducia per provare a convincerlo con delle alternative credibili.

    TUTTI I NOMI – A mettere tutti d'accordo potrebbe essere Pep Guardiola, ma in questo momento lo spagnolo è blindato a doppia mandata dal City e soprattutto appare fuori portata della Juve da un doppio punto di vista economico: costa troppo di ingaggio, costerebbe troppo accontentarlo sul mercato. Complicata anche l'altra prima scelta di Paratici, quell'Antonio Conte che ancora non ha deciso nulla sul suo futuro e tornerebbe pure a Torino ma il cui ingaggio recherebbe in dote forse troppe complicazioni. Convince molto meno la (auto?) candidatura di Didier Deschamps. E allora potrebbero tornare d'attualità nuovamente outsiders che abbiano forse meno fascino e appeal internazionale, ma che secondo la coppia Paratici-Nedved potrebbero fare maggiormente al caso di una Juve da allenare e non solo gestire, giorno dopo giorno: gente come Maurizio Sarri e Marco Giampaolo, Gian Piero Gasperini o quello stesso Simone Inzaghi che da tempo è riuscito a conquistare la stima della dirigenza bianconera al completo. Nomi tra i nomi. Progetti diversi, ambizioni diversi. Da valutare e poi promuovere agli occhi di Agnelli, che la sua decisione l'avrebbe già presa e per ora non cambia: c'è proprio la Juve nel primo “no” rifilato da Zidane al Real Madrid per un immediato ritorno in panchina per salvare il salvabile di questa stagione al Bernabeu, rimandando la discussione eventualmente per la prossima stagione. Mentre Florentino Perez valuta anche le opzioni José Mourinho e, appunto, Allegri. Ma questa è un'altra storia, almeno altrettanto complessa, con Allegri che a sua volta nel caso in cui la separazione della Juve venisse sancita potrebbe anche prendersi una stagione di pausa. Come fatto da Zidane in questi mesi.

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