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  • Zoff racconta Italia-Olanda: 'Che vittoria nel 2000, ma la beffa...'

    Zoff racconta Italia-Olanda: 'Che vittoria nel 2000, ma la beffa...'

    Dino Zoff, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ha parlato a La Repubblica: "La vittoria nell'Europeo 2000 contro l'Olanda? Una bella nazionale che giocò alla grande tutto l'Europeo e lo perse in finale all'ultimo minuto con la Francia. Una vera beffa. Quella con l'Olanda fu la partita più difficile e sofferta: giocavano in casa, fu espulso Zambrotta al 33' e Toldo fece tanti miracoli sui rigori. Ma meritammo la vittoria se non altro per il carattere messo in campo dagli azzurri. Ricordo ancora Del Piero che fece il tornante sulla fascia. Però fu una partita tra due grandi nazionali, ricca di talenti".

    1974 - "Mi sembra che per noi la situazione sia simile.  Anche quella fu l'inizio della nostra ricostruzione. Devo dire che c'era un pò di confusione: Fulvio Bernardini non si capiva bene se fosse il ct definitivo, più di 40 convocati a Coverciano, in azzurri giocatori che era chiaro mai avrebbero potuto giocare a certi livelli. E poi volevamo copiare il gioco degli olandesi che proprio non faceva al caso nostro. Perdemmo 3-1 e ci andò bene. Meno male che il tempo degli esperimenti durò poco".

    MANCINI - "I 30 convocati? Tanti ma sempre meno dei più di 50 giocatori che Ventura ha portato nei vari stage a Coverciano: senza fare nomi ma molti di quelli non li vedremo mai più in maglia azzurra. Il ct deve avere idee chiare, puntare su un gruppo e lavorare su quello"

    VS FRANCIA - "Ho letto tante critiche ma quella nazionale non mi è dispiaciuta: ha sofferto solo in contropiede, poi la partita se l'è giocata alla pari. Il gruppo c'è, Mancini è bravo è una garanzia, facciamolo lavorare in pace e diamogli un pò di tempo. Ci sono anche altri giovani nel nostro campionato, devono crescere senza troppe pressioni e torneremo ad essere forti".

    GIOCO - "Noi dobbiamo solo smettere di copiare, seguire le mode e guardare all'estero. Dobbiamo ricordarci di essere "italiani" e sfruttare le nostre caratteristiche: fantasia, imprevedibilità, estro. Lasciamo perdere il tic e tac, il giro palla ossessivo e tutte quelle cose che non ci appartengono. Quando arrivò Bearzot spazzò via la moda del calcio olandese, ridiede spazio ai talanti e riportò in nazionale i nostri valori: iniziarono gli anni più belli per l'Italia fino al mondiale di Spagna".

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