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  • Zona Europa vicina ma squadra e Cairo contestati: ecco cosa sta succedendo al Torino

    Zona Europa vicina ma squadra e Cairo contestati: ecco cosa sta succedendo al Torino

    • Andrea Piva
    Ai cancelli del Filadelfia, questa mattina, sono stati appesi due striscioni: “Giocatori senza dignità specchio di questa società. Via Cairo e gli ingrati dalla nostra città” e “Ciao ciao pezzi di m…”. Due striscioni che normalmente non si trovano ai cancelli di un centro sportivo dopo una vittoria, come quella ottenuta ieri dal Torino a Verona, che ha rilanciato le speranze di qualificazione a una coppa europea. Cosa sta succedendo dunque in casa Toro?

    LA CONTESTAZIONE A CAIRO - Per avere un’idea chiara della spaccatura esistete tra la tifoseria e la società bisogna fare un salto indietro nel tempo: la contestazione al presidente Cairo non è nata adesso ma prosegue da diverso tempo, con una parte della tifoseria che contesta per i risultati mediocri ottenuti dalla sua squadra sotto la sua gestione (il risultato migliore in diciannove stagioni è stato il settimo posto, ottenuti per due anni), le promesse non mantenute, il Filadelfia non ancora completato dopo anni (l’ente proprietario dello storico stadio è la Fondazione Filadelfia di cui fa parte però anche il Torino), il caso del centro sportivo Robaldo, i cui lavori sono iniziati da pochi mesi dopo anni di attesa, l’allontamento di personaggi che hanno fatto la storia del Toro dalla società. Nelle ultime settimane la contestazione si però accentuata in seguito ad alcuni Daspo arrivati ai tifosi granata in seguito allo sciopero e successiva contestazione avvenuta in Torino-Sassuolo. Cairo ha immediatamente negato di avere una qualsiasi responsabilità sull’accaduto ma, da quel momento, è iniziata una protesta della Maratona: allo stadio non sono più esibiti striscioni dei vari gruppi di tifosi e gli inviti al presidente a cedere la società sono aumentati. 

    LA CONTESTAZIONE ALLA SQUADRA - Negli ultimi giorni è scoppiato poi il “caso Superga”, ovvero quel video pubblicato su Instagram (e poi rimosso) da Gemello che è stato salvato e condiviso da alcuni tifosi che lo hanno poi diffuso in rete. Nel video si è potuto sentire chiaramente un calciatore, a bordo del pullman granata a Superga nel giorno dell’anniversario della tragedia del Grande Torino, insultare i tifosi che applaudivano e lanciavano cori di sostegno con un “Ciao ciao pezzi di m…”, la frase che è stata poi riportata sullo striscione appeso in mattinata al Filadelfia. Altri invece si lamentavano dei fischi ricevuti nella partita precedente. A nome di tutta la squadra è stata poi redatta una lettera di scuse che non è però servita a placare la rabbia dei tifosi, come quel “ Via Cairo e gli ingrati dalla nostra città” dimostra. Senza dimenticare il dito medio che Juric aveva mostrato ai tifosi dopo la partita contro il Sassuolo (il caso era però rientrato dopo un chiarimento dello stesso tecnico) e quello che Pellegri, scendo dal campo contro la Fiorentina, aveva rivolto a un tifoso in tribuna che lo insultava. Il gesto dell'attaccante è stato però immortalato in un video e da quel momento il numero 11 è spesso bersagliato dai fischi. Sabato il Torino ospiterà il Milan, in una partita importante per la corsa all’Europa, ma in un clima che si preannuncia essere rovente. L’impressione è che la spaccatura che si è creata tra tifoseria e società/squadra sia difficile da risanare. 

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