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  • A tutto Toni: 'Milan, servono i campioni. Icardi? Ha rovinato tutto. Su Ribery...'

    A tutto Toni: 'Milan, servono i campioni. Icardi? Ha rovinato tutto. Su Ribery...'

    A tre giorni dall’inizio del campionato (si parte sabato alle 18 con l’anticipo tra Parma e Juve), Luca Toni ai microfoni de La Gazzetta dello Sport parla a tutto tondo tra mercato e campionato: “Cristiano Ronaldo ci tiene molto a vincere la classifica cannonieri - spiega l’ex attaccante - l’ha fatto in Inghilterra e in Spagna, ci riuscirà anche in Italia. Il compagno ideale? Mandzukic: lavora per la squadra e apre gli spazi. Da Dybala mi aspetto 15 gol. Anche qualcuno ‘sporco’, non solo belle giocate”. Sulla possibile cessioni dei due attaccanti: “Capisco sia difficile lasciare la Juve, soprattutto ora. Io sarei rimasto volentieri in bianconero (15 presenze e 2 gol da gennaio 2011 a gennaio 2012, ndr), ma Conte fece altre scelte. Credo che alla fine uno tra Mandzukic e Higuain vada via”. 

    LA QUESTIONE ICARDI - Una delle telenovele dell’estate è quella legata a Mauro Icardi: “Pensava di stimolare l’ambiente con qualche dichiarazione forte, ma tra lui e la moglie hanno rovinato tutto e si è trovato in mezzo a un casino. Peccato, perché in campo è sempre stato bravo. Fossi in lui andrei al Napoli. Fanno un tipo di gioco che esalta l’attaccante con le sue caratteristiche. Mi sorprenderebbe se andasse alla Juve, non lo vedo bene con Ronaldo. Lukaku? Non è mai esploso. È bravo ma non bravissimo, in Italia dovrà dimostrare definitivamente il suo valore. E giocare con uno come Sanchez che salta l’uomo e segna è il massimo”. 

    ILRINNOVO DI DZEKO - Sul possibile scambio Icardi-Milik col Napoli: “I numeri sono dalla parte di Mauro, ma Milik è stato condizionato dagli infortuni. Voglio vedere se Lozano si riesce ad ambientare subito in Italia, non è facile”. La Roma si è tolta dal giro di punte e riparte dal rinnovo di Edin Dzeko: “È fortissimo. Gioca per il gol e per la squadra, ha tecnica e fisico. Può giocare anche insieme a una prima punta, per la Roma è imprescindibile. Schick invece ancora non si capisce se sia una prima o seconda punta, sicuramente non è un esterno”. 

    IL PROBLEMA DEL MILAN - Tra le italiane in Champions quest’anno c’è anche l’Atalanta di Gasperini: “È stato importante confermare Gomez, Ilicic e Zapata. Hanno tutto, spero che facciano un bel percorso in Europa”. Chi invece nel precampionato ha deluso è Krzysztof Piatek, zero gol nelle amichevoli: “Deve essere messo nelle condizioni di segnare. Il Milan ha un problema generale in attacco, non dipende solo da Piatek. Devono comprare uno o due campioni, i giovani non bastano se non danno garanzie di rendimento. Leao? Sarà bravo, ma non entusiasma. Ad oggi non credo che il Milan possa arrivare tra le prime quattro”. 

    VERSO EURO 2020 - L’estate prossima ci sarà l’Europeo, occhi puntati sugli attaccanti italiani: “Immobile alla Lazio ha trovato l’ambiente giusto e il sistema di gioco ideale con i compagni che preferiscono l’assist al tiro in porta. Belotti? Spero sia il suo anno. Ci conosciamo e tifo per lui. Gli serve continuità, ma non lo vedo bene insieme a Zaza”.

    IL RETROSCENA SU RIBERY - In arrivo alla Fiorentina c’è Frank Ribery, ex compagno di Toni ai tempi del Bayern: “Ci siamo sentiti e gli ho consigliato di accettare. Ero stato io a dire a Pradè che non avrebbe rinnovato col Bayern. Firenze è una piazza spettacolare, diventerà un idolo. È un trascinatore che alla Fiorentina può portare tanto entusiasmo. Quando il Bayern era in difficoltà ci appoggiavamo tutti a lui. Chiesa? Da Ribery può imparare l’importanza dei sacrifici. Non basta essere promettenti, ora deve esplodere. Abbiamo bisogno di giocatori che trascinino la Nazionale”.

    QUAGLIA-GOL? - L’uomo copertina della stagione scorsa è stato Fabio Quagliarella, che a 36 anni ha vinto la classifica cannonieri con 26 reti: “Difficile ripetersi. Non deve vivere con l’assillo del gol, basta che si diverte e gioca il più possibile. Chi sarà il capocannoniere quest’anno? Dico Ronaldo, poi Icardi se va al Napoli e Dzeko”.

    L'ATTACCANTE PERFETTO - Un mix di attaccanti per creare quello ideale: “Il destro di Cristiano, il sinistro di Dybala, il colpo di testa di Pavoletti e Icardi e il suo senso del gol o quello di Higuain. Poi la tecnica di Insigne e il dribbling di Sanchez”. Eccolo il giocatore perfetto, ma di nuovi Toni non ne esistono: “Non ne vedo. Ma vale per tutti i grandi attaccanti della mia generazione che segnavano una ventina di gol all’anno. Basta vedere il reparto offensivo del Mondiale 2006: c’eravamo io, Totti, Inzaghi, Del Piero, Gilardino. Noi parlavamo con i gol, ora ci sono pochi attaccanti che hanno voglia di fare grandi numeri. Ecco perché spero che Belotti tiri fuori questa rabbia che ha dentro”. Quella che a Luca ancora oggi non manca: “La tiro fuori il venerdì con gli amici di Modena per avere la scusa per andare a mangiare la pizza. E di recente ho fatto il torneo organizzato dagli Autogol, è sempre bello giocare”.

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