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  • Al Milan manca l'imprevedibilità, Montella la ritrova giocando la carta Honda

    Al Milan manca l'imprevedibilità, Montella la ritrova giocando la carta Honda

    • Fryderyk Ognissanti-Zmijski
    Milan-Crotone l'analisi tattica


    GLI SCHIERAMENTI INIZIALI
    Il Milan parte con un 4-3-3 in cui Abate, Paletta, Romagnoli  e De Sciglio giocano in difesa. Pasalic, Locatelli e Sosa giocano a centrocampo. Il tridente lo compongono Suso, Lapadula e Niang.
    In fase offensiva Abate e De Sciglio si alzano fino ad affiancarsi agli attaccanti, per uno schema che arriva ad essere un 2-3-5 molto offensivo.

    Il Crotone risponde con un 4-4-2 molto equilibrato e ben concentrato. La squadra di Nicola mette in atto un ottimo scaglionamento difensivo ed un ottimo controllo degli spazi.
    In difesa giocano Rosi, Ceccherini, Ferrari e Martella. A centrocampo Rohden, Capezzi, Crisetig e Stojan.
    In attacco giocano Falcinelli e Trotta. 
    In fase offensiva Rhoden si alza e va ad affiancare gli attaccanti, andando così a comporre un 4-3-3.

    IL PRIMO TEMPO
    Il primo tempo inizia con il Milan titubante, che non riesce a trovare spazi nel fortino messo su da Nicola. Nonostante i 5 giocatori alti in fase offensiva, schierati da Montella per cercare l'ampiezza, i  rossoneri non riescono a creare situazioni pericolose. 
    Come detto il merito è della capacità dei calabresi di mantenere la giusta concentrazione, senza farsi allargare dalla disposizione in campo degli avversari.
    Nei primi 20 minuti assistiamo quindi ha un paio di tiri alti di Sosa, ai tagli di Niang e ad una ripartenza di Lapadula, alle quali rispondono le situazioni pericolose di Capezzi e Stoian.
    Al 25' passa in vantaggio il Crotone, grazie ad un inserimento di Rohden sulla destra, servito bene da Trotta.
    È molto abile lo svedese a controllare e difende la palla dal tardivo rientro in diagonale di De Sciglio, ed a servire quindi Falcinelli, troppo solo in area. È un gioco da ragazzi per l'attaccante insaccare di interno destro. Nella situazione Paletta è in ritardo, evidentemente non ancora in condizione ottimale.
    La seconda parte del primo tempo il Milan aumenta la pressione offensiva, e ottiene numerose situazione di calcio d'angolo. Da una di queste, al 40', trova il gol del pareggio, grazie a  Pasalic, bravo ad inserirsi con i tempi giusti, ed a sfruttare la spizzicata di Paletta, che nella circostanza dimostra il suo carattere, rimediando all'errore nella situazione del gol subito.

    Il SECONDO TEMPO
    La seconda frazione di gioco si apre con un incredibile occasione per Lapadula che non riesce a spingere la palla in rete, da poco meno di 2 m dalla porta. In questa circostanza Suso si era accentrato per agire come rifinitore. 
    Un movimento che ha dato imprevedibilità, e che a mio parere poteva diventare una chiave tattica per sbloccare la gara. Invece lo spagnolo ha continuato a stazionare largo a destra, lasciando a Niang il compito di tagliare verso il centro.
    Al 51' il Milan ha una grande occasione per passare avanti, grazie un rigore abilmente conquistato da  Lapadula. Ma è bravissimo Cordaz a difendere il tiro di Niang.
    La partita in questa fase si fa equilibrata, intensa e fisica e non mancano gli scontri.

    I CAMBI TATTICI
    Arriva quindi il momento dei cambi: Nicola inserisce Palladino per Stojan al 70', e passa in fase offensiva ad un 4-2-3-1 per cercare di vincere la gara sfruttando la velocità nelle ripartenze.
    Al Milan manca l'imprevedibilità, e Montella inserisce Honda per Niang, all'80'. Il giapponese si dimostra subito dinamico e intraprendente,  creando varie situazioni pericolose. 
    All'85' scodella una palla in area, che Trotta respinge corto. Ne approfitta Lapadula, che controlla e ribadisce in gol, regalando così ai rossoneri tre punti fondamentali per la corsa alla Champions. 

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