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  • Alex Sandro: 'So che arriverà l'addio alla Juventus, difficile immaginare la mia vita senza'

    Alex Sandro: 'So che arriverà l'addio alla Juventus, difficile immaginare la mia vita senza'

    La conclusione della stagione si avvicina e con essa l’esperienza di Alex Sandro alla Juventus volge ormai al termine. Il contratto del calciatore brasiliano scade infatti il prossimo 30 giugno e, salvo colpi di scena, non verrà prolungato. Dopo 9 anni assieme, 324 partite ufficiali e una bacheca ricca di trofei - 5 scudetti, 4 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane - il difensore brasiliano riavvolge il nastro e, al canale Youtube della Lega Serie A, svela quelle che sono le emozioni che sta provando in questo momento. "Io con la mia famiglia sappiamo che arriverà il momento dell’addio o dell’arrivederci, non si sa. Sono tante storie, sono tanti momenti, è difficile immaginare la mia vita senza la Juve. Quando parlerò della Juventus avrò sempre gli occhi che brillano. Sono stato benissimo e avrò la Juve sempre nel mio cuore".

    ALLEGRI - Fondamentale per Alex Sandro è stato il rapporto con Massimiliano Allegri, l’allenatore con cui ha condiviso il maggior numero di partite e i momenti più significativi: "Lui è una figura importantissima nella mia carriera, non solo come calciatore ma anche come persona. Ho imparato tantissimo con lui, dentro e fuori dal campo. È una persona che vuole sempre il massimo, non solo dai giocatori, ma delle persone. Lui ogni tanto dice che sbagliare è normale, ma vuole vedere le persone che hanno voglia di fare, che sbagliano volendo fare le cose. Lui rispetta quello, il valore delle persone prima del calciatore. Lo ammiro tanto per queste cose".

    NON CONTANO I TROFEI - Infine Alex Sandro, sempre nell’intervista al canale Youtube della Lega Serie A, racconta il momento nel quale la Juventus lo contattò e le sensazioni provate per le tante vittorie ottenute in bianconero: "Quando arrivò la proposta della Juve, mi è venuto tipo un brivido, perché avrei giocato per uno dei club più importanti al mondo. Dei trofei vinti, sicuramente il primo è quello a cui tengo di più, perché è dove inizia tutto. Oggi ne parlo sempre coi ragazzi, la cosa più importante non sono i trofei. Per la vita, ci sono tutte le persone che ho conosciuto e con cui ho lavorato. Il giorno che me ne andrò non lascerò solo i trofei, ma amici, compagni, allenatori, magazzinieri, fisioterapisti, dottori, tutti. Il trofeo più importante che ho nella Juve è tutto questo".
     

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