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  • Allegri sbrocca contro l'Inter: 'Squadra di morti'. La Juve non lo difende e ripensa a Conte

    Allegri sbrocca contro l'Inter: 'Squadra di morti'. La Juve non lo difende e ripensa a Conte

    • Pasquale Guarro
    Un'insurrezione immotivata, almeno apparentemente. Di sicuro non provocata da agenti esterni, visto che mai ci sarebbe stato neanche un solo contatto con la dirigenza dell'Inter. Lo sfogo di cui si è reso protagonista Massimiliano Allegri nella pancia di San Siro dà tutta l'impressione di essersi autogenerato in seguito all'eliminazione della sua squadra. E autoalimentato, un'imprecazione dietro l'altra, in assenza di un dirigente amico pronto a placarlo o allontanarlo. Quindici minuti poco edificanti in cui qualche presente avrebbe udito frasi poco rispettose verso l'Inter, Steven Zhang e Beppe Marotta, pronunciate proprio da Massimiliano Allegri, che poi avrebbe rincarato la dose anche entrando negli spogliatoi: "Siete una squadra di m… come fate a perdere contro questi morti?". 

    Reazione comunque sorprendente, anche se affiancata alla frustrazione. Soprattutto perché sono ancora fresche le parole che lo stesso Allegri aveva scelto nella conferenza stampa in presentazione della partita successiva alla semifinale d'andata contro l'Inter, quando l'arbitraggio di Massa aveva generato il malcontento emerso immediatamente dopo: "Quello che è successo in campo sono cose brutte che non devono accadere, sia tra i giocatori sia tra chi è arrivato dopo, perché qualcuno è arrivato da sopra. Gli allenatori e i dirigenti devono dare sempre un buon esempio, anzi un ottimo esempio. Capisco anche che, purtroppo, ci sono dei livelli…". E allora la domanda sorge spontanea: dove si colloca Allegri? A quale livello, visto che stando agli spifferi si sarebbe spinto ben oltre i fatti di Torino? 

    Questo non è dato sapersi, mentre pare che qualche tesserato bianconero abbia immediatamente provveduto a scusarsi per i toni e per i modi utilizzati da Allegri. Un monologo, quello del tecnico bianconero, che non ha mai incontrato bersagli fisici, in quanto la dirigenza nerazzurra ha scelto di non cadere in provocazione, evitando in qualsiasi modo ogni tipo di contatto. La vicenda ha poi trovato una via di fuga dal tunnel, giungendo in maniera più o meno simile a diversi giornalisti. Da Torino non sono ancora arrivate smentite e chissà che non sia anche un segnale di discontinuità con l'attuale guida tecnica. Antonio Conte cerca panchina e forse in società qualcuno sta già pensando a lui, anche se Allegri è stato scelto da John Elkann come riferimento unico e centrale per tutta l'area sportiva. 
     

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